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IPC delude le aspettative a gennaio, IPP peggiora

Pubblicato 10.02.2023, 02:52
© Reuters.
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Di Ambar Warrick

Investing.com - L’inflazione dei prezzi al consumo in Cina è cresciuta meno del previsto a gennaio, come hanno mostrato i dati di venerdì, poiché l’aumento dei casi di COVID-19 ha mantenuto la spesa limitata nonostante l’abolizione della maggior parte delle restrizioni, mentre il peggioramento dell’inflazione alle fabbriche ha mostrato che il settore manifatturiero rimane sotto pressione.

L’indice dei prezzi al consumo (IPC) è cresciuto ad un tasso annualizzato del 2,1% a gennaio, secondo i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica, più dell’1,8% registrato a dicembre ma al di sotto delle aspettative del 2,2%.

Su base mensile, l’IPC è cresciuto più del previsto, raggiungendo lo 0,8%, in netto miglioramento rispetto allo 0% di dicembre.

Se da un lato la lettura riflette una certa ripresa della spesa dopo l’allentamento delle misure anti-COVID, dall’altro mostra che l’aumento dei casi di COVID-19 e il peggioramento delle condizioni economiche hanno mantenuto i consumatori cinesi cauti nello spendere molto.

La spesa è stata favorita anche dalla settimana di festività del Capodanno lunare, anche se in misura lieve. Ma i dati di venerdì mostrano che l’economia cinese ha davanti a sé una lunga strada per raggiungere i livelli di crescita precedenti alla pandemia, intaccando le aspettative del mercato per una rapida ripresa del gigante economico.

L’indice dei prezzi alla produzione in Cina ha registrato una contrazione dello 0,8% su base annua a gennaio, peggiore di quella di dicembre (-0,7%) e inferiore alle aspettative di un calo dello 0,5%.

La lettura, insieme ai dati mediocri sull’attività commerciale di gennaio, mostra che alcuni aspetti della seconda economia mondiale stanno ancora lottando contro l’aumento dei casi di COVID-19 e il peggioramento delle condizioni economiche globali.

Se da un lato le imprese locali hanno lottato contro l’aumento dei casi di COVID-19, dall’altro hanno dovuto far fronte all’indebolimento della domanda estera per i loro prodotti, in un contesto di rallentamento dell’attività economica in tutto il mondo. La debole lettura dell’inflazione segue anche il sito indagine privata della scorsa settimana, che ha mostrato che il settore manifatturiero è rimasto in contrazione fino a gennaio.

L’andamento debole dell’inflazione potrebbe indurre il governo ad adottare ulteriori misure di stimolo e tagli dei tassi d’interesse, nel tentativo di sostenere la crescita economica. Pechino ha recentemente ribadito il suo impegno a rafforzare l’attività economica quest’anno, incoraggiando i consumi e pompando più denaro nell’economia.

Ma ciò non è di buon auspicio per il Chinese yuan, che già fatica a sopportare l’ampio divario tra i tassi di interesse locali e quelli esteri. La valuta è scesa dello 0,2% dopo la lettura di venerdì.

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