ROMA (Reuters) - Istat ha confermato che nel terzo trimestre dell'anno l'economia italiana è rimasta ferma rispetto al periodo aprile-giugno, con una crescita tendenziale dello 0,4%.
Migliora leggermente la variazione acquisita per il 2024, a +0,5% dal +0,4% della stima preliminare di fine ottobre. Ma si tratta pur sempre di un dato ben al di sotto del target di crescita dell'1% fissato dal governo, peraltro considerato da molti previsori difficilmente raggiungibile.
Secondo i dati Istat, però, è tornata a crescere l'occupazione nel mese di ottobre dopo una flessione a settembre, con il tasso di disoccupazione ai minimi da aprile 2007 e quello relativo alla fascia 15-24 anni che ha toccato il livello più basso dal 2004, anno di inizio della serie storica.
Prometeia parla tuttavia di "scricchiolii" nel mercato del lavoro: l'aumento degli inattivi e del numero di ore richiesto per la Cassa Integrazione Guadagni, dice in un report, potrebbero essere il segnale "che verosimilmente si assisterà a una stasi nella creazione di lavoro".
BENE CONSUMI, MALE EXPORT
La crescita nulla del Pil nel periodo luglio-settembre, spiega Istat, è la sintesi del contributo positivo dei consumi delle famiglie e di contributi negativi da investimenti e domanda estera.
Per Prometeia il quadro segnala "una ripresa lenta nel corso del 2025, poiché sia famiglie che imprese rimarranno molto caute nelle loro scelte", anche se la crescita dei consumi decisamente superiore alle attese "potrebbe rappresentare un segnale positivo per la tenuta della propensione nei prossimi trimestri".
Riguardo al valore aggiunto, il comparto dell'agricoltura risulta stazionario, l'industria diminuisce dello 0,7% mentre i servizi crescono dello 0,2%. Crescono dello 0,2% le ore lavorate, dello 0,5% le posizioni lavorative e dello 0,9% i redditi pro-capite, precisa Istat.
L'istituto di statistica ha rivisto la crescita tendenziale relativa al secondo trimestre a 0,7% dallo 0,6% stimato in precedenza.
(Antonella Cinelli, editing Claudia Cristoferi)