ROMA (Reuters) - Istat ha rivisto leggermente al ribasso il dato relativo ai prezzi al consumo italiani di novembre, mese in cui l'inflazione ha subito una nuova accelerazione su base tendenziale.
Secondo i dati definitivi diffusi stamani da Istat, nel mese osservato il Nic ha evidenziato una flessione dello 0,1% su mese e un rialzo tendenziale dell'1,3%, dopo una variazione nulla e un +0,9% rispettivamente a ottobre.
Il dato preliminare indicava una lettura invariata su mese e un rialzo dell'1,4% annuo.
La componente di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera a 1,9% da 1,8% del mese precedente, e quella al netto dei soli beni energetici a 2,0% da 1,9%.
L'inflazione acquisita per il 2024 è pari a 1% per l'indice generale e al 2% per la componente di fondo.
L'istituto sottolinea che la nuova accelerazione del ritmo di crescita "riflette dinamiche inflazionistiche concentrate in alcuni settori. Si acuiscono le tensioni sui prezzi dei Beni alimentari, che registrano un'accentuazione della loro crescita su base annua, e dei Beni energetici, la cui spinta deflazionistica risulta fortemente ridimensionata".
Il tasso di crescita dei prezzi del 'carrello della spesa' sale a +2,3%.
Risultano in accelerazione tendenziale anche i prezzi dei servizi relativi ai trasporti.
Quanto all'Ipca, in base alla lettura definitiva l'indice registra -0,1% su mese e +1,5% su anno, da +0,3% e +1,0% rispettivamente di ottobre.
La lettura preliminare indicava una variazione congiunturale nulla su mese e un incremento dell'1,6% tendenziale.
(Antonella Cinelli, editing Claudia Cristoferi)