MILANO (Reuters) - L'attività del terziario italiano si è contratta dicembre per la prima volta in tre mesi, a segnalare la bassa propensione alla spesa dei consumatori alla prese con un triennio di recessione.
E' quanto emerge dall'indice Pmi (Purchasing Managers'Index) sceso a 49,4 nell'ultimo mese dell'anno appena archiviato, al di sotto della soglia dei 50 punti, spartiacque tra crescita e contrazione.
A novembre 2014 l'indice, elaborato da Markit sulla base di un'indagine congiunturale tra i direttori acquisti di un settore che spazia dalle banche agli hotel, era risultato pari a 51,8.
La stima mediana per dicembre, elaborata da Reuters tramite un sondaggio condotto tra gli analisti, era per una lettura a 52,0.
La flessione dell'attività è dovuta alla riduzione dei nuovi ordini e al peggioramento delle aspettative.
Il dato suggerisce una chiusura d'anno debole per l'economia italiana, che non segna un trimestre di crescita dalla metà del 2011, in linea con quanto anticipato nei giorni scorsi dall'indagine gemella relativa al manifatturiero.
Quest'ultimo, sempre a dicembre, ha subìto una contrazione dell'attività al ritmo più marcato da 19 mesi.
L'indice composito, sintesi di manifattura e servizi e barometro dell'attività del settore privato, di conseguenza, è sceso a 49,4 da 51,2, registrando anch'esso la prima contrazione in tre mesi.
I servizi "hanno dato un contributo poco più che nullo alla crescita nel quarto trimestre e questo, in parallelo con la lieve flessione della manifattura, suggerisce che l'economia del settore privato è risultata più o meno in stagnazione", ha commentato l'economista di Markit Phil Smith.
L'Italia ha archiviato il 2014 con una contrazione del Pil pari allo 0,4%, secondo quanto dichiarato da Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa di fine anno.
Istat nella nota di aggiornamento mensile ha previsto per i prossimi mesi l'arresto della fase di contrazione dell'economia, in presenza di segnali positivi per la domanda interna.