L'inflazione britannica ha raggiunto il livello più alto degli ultimi otto mesi a novembre, con i prezzi al consumo che sono aumentati del 2,6% su base annua, in aumento rispetto al 2,3% di ottobre, secondo i dati ufficiali.
Questo è il tasso di inflazione più alto da marzo, segnando un continuo aumento mensile dell'inflazione e evidenziando le persistenti pressioni sui prezzi all'interno dell'economia del Regno Unito.
Nonostante ciò, l'aumento dei prezzi dei servizi, un indicatore attentamente monitorato dalla Bank of England (BoE) come misura delle pressioni inflazionistiche sottostanti, è rimasto stabile.
Il tasso di inflazione dei servizi stabile ha offerto un certo sollievo alla banca centrale. L'Office for National Statistics ha riportato che l'inflazione dei servizi si è mantenuta al 5,0% a novembre, invariata rispetto a ottobre.
Nonostante le aspettative degli economisti per un leggero aumento al 5,1%, e la previsione della BoE di un calo al 4,9%, il tasso è rimasto stabile.
Gli investitori hanno leggermente aumentato le loro scommesse sui tagli dei tassi di interesse da parte della BoE il prossimo anno, dopo una riduzione di queste scommesse all'inizio della settimana a causa dei forti dati sulla crescita dei salari. Questo cambiamento nel sentiment degli investitori è coinciso con un indebolimento della sterlina.
L'aumento dell'inflazione si allontana ulteriormente dall'1,7% di settembre, che era la prima volta che l'inflazione era scesa al di sotto dell'obiettivo del 2% della BoE in quasi tre anni e mezzo. Durante questo periodo, il tasso di inflazione aveva raggiunto un picco di oltre l'11%.
"Dato questo dataset misto, continuiamo ad aspettarci che il Comitato voti 8-1 per mantenere il Bank Rate al 4,75% nella riunione di domani e ribadisca che considera appropriato un approccio graduale all'allentamento della politica basato sull'evoluzione delle evidenze," ha affermato l'economista di Goldman Sachs Sven Jari Stehn in una nota.
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