Investing.com - Il dollaro è in salita contro le altre principali valute questo mercoledì, dal momento che l’attenzione degli investitori è rivolta al rilascio dei report economici statunitensi previsti per il corso della giornata, mentre crescono le aspettative che la Federal Reserve possa iniziare presto a ridimensionare il suo programma di stimolo.
Negli scambi della mattinata europea, il cambio USD/JPY è in salita dello 0,05% a 102,57.
Il dollaro resta supportato in seguito ai dati dell’Institute for Supply Management che ieri hanno mostrato un aumento dell’attività manifatturiera USA a novembre al ritmo più veloce dall’aprile 2011, alimentando l’ottimismo per la ripresa economica.
Intanto, lo yen resta sotto pressione per le aspettative che la Banca del Giappone possa espandere il suo programma di stimolo per raggiungere l’obiettivo dell’inflazione al 2% entro il 2015.
All’inizio della settimana, il Governatore della BoJ Haruhiko Kuroda si è impegnato ad annullare i rischi di ribasso dell’obiettivo di inflazione della banca, affermando che la BoJ agirà “modificando la politica monetaria senza alcuna esitazione”.
Il cambio EUR/USD è in calo dello 0,01% a 1,3588.
Nella zona euro, i dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono scese dello 0,2% ad ottobre, al di sotto della prevista crescita dello 0,3%, dopo un calo dello 0,6% il mese precedente.
Il report ha seguito le dichiarazioni di Markit secondo cui a novembre l’indice dei servizi dei direttori acquisti è salito a 51,2, da una lettura preliminare di 50,9, contro la lettura di 51,6 di ottobre.
L’indice PMI dei servizi in Germania è salito a 55,7 a novembre contro una lettura preliminare di 54,5 e contro la lettura di 52,9 di ottobre.
La sterlina è in calo contro il dollaro, con GBP/USD giù dello 0,19% a 1,6360.
In un report Markit ha dichiarato che l’indice PMI servizi di Markit/CIPS è sceso a 60,0 a novembre da una lettura di 62,5 ad ottobre, il massimo dal maggio 1997.
Gli analisti avevano previsto un calo dell’indice a 62,0 il mese scorso.
Il dollaro è pressoché invariato contro il franco svizzero, con USD/CHF in calo dello 0,02% a 0,9043.
Il biglietto verde è in salita contro il dollaro australiano, neozelandese e canadese, con AUD/USD in calo dell’1,31% a 0,9016, NZD/USD giù dello 0,67% a 0,8186 e USD/CAD in salita dello 0,21% a 1,0672.
L’aussie è andato sotto pressione in seguito ai dati ufficiali che hanno mostrato un aumento del prodotto interno lordo australiano dello 0,6% nel terzo trimestre, al di sotto della prevista crescita dello 0,8%, dopo una crescita rivista al rialzo dello 0,7% nel trimestre conclusosi a giugno.
Su base annua, l’economia australiana è cresciuta del 2,3% rispetto al previsto aumento del 2,6%.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,07% a 80,69.
Nel corso della giornata, gli USA pubblicheranno il report ADP sui nuovi posti di lavoro nel settore privato, nonché i dati sulle vendite delle nuove case e la bilancia commerciale. Inoltre, l’Institute of Supply Management pubblicherà il PMI dei servizi.
Negli scambi della mattinata europea, il cambio USD/JPY è in salita dello 0,05% a 102,57.
Il dollaro resta supportato in seguito ai dati dell’Institute for Supply Management che ieri hanno mostrato un aumento dell’attività manifatturiera USA a novembre al ritmo più veloce dall’aprile 2011, alimentando l’ottimismo per la ripresa economica.
Intanto, lo yen resta sotto pressione per le aspettative che la Banca del Giappone possa espandere il suo programma di stimolo per raggiungere l’obiettivo dell’inflazione al 2% entro il 2015.
All’inizio della settimana, il Governatore della BoJ Haruhiko Kuroda si è impegnato ad annullare i rischi di ribasso dell’obiettivo di inflazione della banca, affermando che la BoJ agirà “modificando la politica monetaria senza alcuna esitazione”.
Il cambio EUR/USD è in calo dello 0,01% a 1,3588.
Nella zona euro, i dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono scese dello 0,2% ad ottobre, al di sotto della prevista crescita dello 0,3%, dopo un calo dello 0,6% il mese precedente.
Il report ha seguito le dichiarazioni di Markit secondo cui a novembre l’indice dei servizi dei direttori acquisti è salito a 51,2, da una lettura preliminare di 50,9, contro la lettura di 51,6 di ottobre.
L’indice PMI dei servizi in Germania è salito a 55,7 a novembre contro una lettura preliminare di 54,5 e contro la lettura di 52,9 di ottobre.
La sterlina è in calo contro il dollaro, con GBP/USD giù dello 0,19% a 1,6360.
In un report Markit ha dichiarato che l’indice PMI servizi di Markit/CIPS è sceso a 60,0 a novembre da una lettura di 62,5 ad ottobre, il massimo dal maggio 1997.
Gli analisti avevano previsto un calo dell’indice a 62,0 il mese scorso.
Il dollaro è pressoché invariato contro il franco svizzero, con USD/CHF in calo dello 0,02% a 0,9043.
Il biglietto verde è in salita contro il dollaro australiano, neozelandese e canadese, con AUD/USD in calo dell’1,31% a 0,9016, NZD/USD giù dello 0,67% a 0,8186 e USD/CAD in salita dello 0,21% a 1,0672.
L’aussie è andato sotto pressione in seguito ai dati ufficiali che hanno mostrato un aumento del prodotto interno lordo australiano dello 0,6% nel terzo trimestre, al di sotto della prevista crescita dello 0,8%, dopo una crescita rivista al rialzo dello 0,7% nel trimestre conclusosi a giugno.
Su base annua, l’economia australiana è cresciuta del 2,3% rispetto al previsto aumento del 2,6%.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,07% a 80,69.
Nel corso della giornata, gli USA pubblicheranno il report ADP sui nuovi posti di lavoro nel settore privato, nonché i dati sulle vendite delle nuove case e la bilancia commerciale. Inoltre, l’Institute of Supply Management pubblicherà il PMI dei servizi.