Investing.com – I titoli asiatici sono misti questo giovedì, dopo i verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria della Federal Reserve che hanno indicato che lo stimolo potrebbe essere ridotto nei prossimi mesi.
I deludenti dati cinesi hanno pesato sulla propensione al rischio.
Alla chiusura degli scambi asiatici l’indice Hang Seng di Hong Kong segna +0,4%, in Australia, l’indice S&P/ASX 200 ha chiuso in calo dello 0,37% ed il
Nikkei 225 ha chiuso in salita dell’1,92%.
Secondo i verbali del vertice di ottobre della Fed, i policymakers hanno dichiarato che potrebbero iniziare a ridurre il programma di acquisti da 85 miliardi al mese nei “prossimi mesi” se l’economia continuerà a migliorare come previsto.
Intanto i dati hanno mostrato che l’indice PMI manifatturiero della HSBC in Cina - il principale indicatore dell’attività industriale – è sceso a 50,4 a novembre da una lettura finale di 50,9 ad ottobre.
Ad Hong Kong, l’Hang Seng si è staccato dai massimi livelli da febbraio dopo il rilascio dei dati deludenti sull’attività industriale cinese.
In Australia, l’indice ASX/200 è sceso al minimo di quattro settimane in quanto i rinnovati timori su quando la Federal Reserve USA inizierà a ritirare le misure di stimolo.
A Tokio il Nikkei è salito poiché i traders continuano a monitorare i movimenti nei mercati valutari.
Il cambio USD/JPY è salito al massimo giornaliero di 100,83, staccandosi dai minimi della seduta precedente di 99,77. Uno yen più debole spinge il valore dei redditi rimpatriati dall’estero delle imprese nipponiche e migliora le previsioni per i proventi dell’export.
La Banca del Giappone ha lasciato invariata la sua aggressiva politica monetaria in una decisione ampiamente prevista. La BoJ ha rivelato i piani per aumentare la base monetaria ad un ritmo annuo di circa 70 mila miliardi di yen dagli attuali 60 mila miliardi.
I mercati europei intanto puntano ad un’apertura negativa.
I futures dell’EURO STOXX 50 puntano ad un calo dello 0,55%, i futures del francese CAC 40 segnano un calo dello 0,5%, a Londra i futures FTSE 100 indicano un calo dello 0,3% mentre in Germania i futures DAX puntano ad un’apertura in calo dello 0,4%.
Gli investitori attendono i dati della zona euro sull’attività manifatturiera e dei servizi nel corso della seduta.
Negli USA i mercati azionari puntano ad un’apertura piuttosto piatta. I futures Dow Jones Industrial Average sono in salita dello 0,01%, i futures S&P 500 sono in salita dello 0,02%, mentre i futures Nasdaq 100 indicano un aumento dello 0,05%.
I deludenti dati cinesi hanno pesato sulla propensione al rischio.
Alla chiusura degli scambi asiatici l’indice Hang Seng di Hong Kong segna +0,4%, in Australia, l’indice S&P/ASX 200 ha chiuso in calo dello 0,37% ed il
Nikkei 225 ha chiuso in salita dell’1,92%.
Secondo i verbali del vertice di ottobre della Fed, i policymakers hanno dichiarato che potrebbero iniziare a ridurre il programma di acquisti da 85 miliardi al mese nei “prossimi mesi” se l’economia continuerà a migliorare come previsto.
Intanto i dati hanno mostrato che l’indice PMI manifatturiero della HSBC in Cina - il principale indicatore dell’attività industriale – è sceso a 50,4 a novembre da una lettura finale di 50,9 ad ottobre.
Ad Hong Kong, l’Hang Seng si è staccato dai massimi livelli da febbraio dopo il rilascio dei dati deludenti sull’attività industriale cinese.
In Australia, l’indice ASX/200 è sceso al minimo di quattro settimane in quanto i rinnovati timori su quando la Federal Reserve USA inizierà a ritirare le misure di stimolo.
A Tokio il Nikkei è salito poiché i traders continuano a monitorare i movimenti nei mercati valutari.
Il cambio USD/JPY è salito al massimo giornaliero di 100,83, staccandosi dai minimi della seduta precedente di 99,77. Uno yen più debole spinge il valore dei redditi rimpatriati dall’estero delle imprese nipponiche e migliora le previsioni per i proventi dell’export.
La Banca del Giappone ha lasciato invariata la sua aggressiva politica monetaria in una decisione ampiamente prevista. La BoJ ha rivelato i piani per aumentare la base monetaria ad un ritmo annuo di circa 70 mila miliardi di yen dagli attuali 60 mila miliardi.
I mercati europei intanto puntano ad un’apertura negativa.
I futures dell’EURO STOXX 50 puntano ad un calo dello 0,55%, i futures del francese CAC 40 segnano un calo dello 0,5%, a Londra i futures FTSE 100 indicano un calo dello 0,3% mentre in Germania i futures DAX puntano ad un’apertura in calo dello 0,4%.
Gli investitori attendono i dati della zona euro sull’attività manifatturiera e dei servizi nel corso della seduta.
Negli USA i mercati azionari puntano ad un’apertura piuttosto piatta. I futures Dow Jones Industrial Average sono in salita dello 0,01%, i futures S&P 500 sono in salita dello 0,02%, mentre i futures Nasdaq 100 indicano un aumento dello 0,05%.