--------------------------------------------------------------- INDICE ORE 8,50 VAR% CHIUSURA 2009 MS A-P exJ <.MIAPJ0000PUS> 394,01 -1,27 416,54 HONG KONG <.HSI> 20.447,00 -0,83 21.872,50 SINGAPORE <.FTSTI> 2.764,10 -0,66 2.897,62 TAIWAN <.TWII> 7.529,67 -0,89 8.188,11 SEOUL <.KS11> 1.612,83 -0,99 1.682,77 SHANGHAI COMP <.SSEC> 3.022,177 +1,33 3.277,14 SYDNEY <.AXJO> 4.648,515 -1,48 4.870,64 INDIA <.BSESN> 16.261,92 -0,15 17.464,81 -------------------------------------------------------------
MILANO, 24 febbraio (Reuters) - Le borse dell'Asia-Pacifico si muovono al ribasso, con l'eccezione di Shanghai che ha chiuso positiva. Pesa il calo della fiducia dei consumatori Usa e delle imprese tedesche, che ha alimentato i timori sulla ripresa economica e portato lo yen a rafforzarsi.
Ieri Wall Street ha registrato il maggior calo delle ultime tre settimane, dopo che l'indice sulla fiducia dei consumatori è scivolato al minimo di dieci mesi, mentre l'Ifo tedesco è sceso per la prima volta in un anno.
Dopo i guadagni della notte, lo yen è stabile rispetto al dollaro.
Gli investitori attendono inoltre la testimonianza del presidente della Fed Ben Bernanke davanti al Congresso Usa, per capire le intenzioni dell'istituto centrale sui tassi di interesse.
Intorno alle 8,50 l'indice regionale MSCI <.MIAPJ0000PUS>, che esclude il Giappone, cede l'1,3%. Il Nikkei <.N225> di Tokio ha chiuso in calo dell' 1,48%.
In controtendenza rispetto alle altre piazze asiatiche, Shanghai <.SSEC> ha terminato la seduta in rialzo dell'1,33%, la chiusura più alta dell'ultimo mese. La speculazione sulle small cap è riuscita a controbilanciare i fattori negativi, come l'enorme aumento di capitale annunciato da Bank of Communications (BoCom) <601328.SS> e le misure adottate dal governo per ridurre i prestiti eccessivi.
Hong Kong <.HSI> perde lo 0,8%, trascinata al ribasso da Lenovo, che perde il 3,6% dopo aver annunciato la vendita di azioni da parte di un'azionista.
Sidney <.AXJO> è tra le piazze peggiori, dopo i dati deboli
arrivati dagli Stati Uniti. Ha pesato il calo dei prezzi delle
materie prime, che ha colpito soprattutto BHP Billiton