Yuan più stabile, contenuti i timori di un'ulteriore svalutazione
Lo yuan cinese è più stabile contro il dollaro questo lunedì, allentando i timori che la Cina possa far scendere ulteriormente il valore della propria valuta dopo l’inattesa svalutazione della scorsa settimana che ha scosso i mercati globali.
Quest’oggi la Banca Popolare Cinese ha impostato il un tasso di cambio medio dello yuan migliore rispetto alla chiusura di venerdì, allentando i timori di un ulteriore fase di svalutazione.
Il Primo Ministro greco chiederà la fiducia
Il Primo Ministro greco Alexis Tsipras chiederà la fiducia nei prossimi giorni, dopo le proteste all’interno della Syriza in merito al nuovo pacchetto di salvataggio che chiede misure di austerity ancora più rigide.
Il pacchetto di salvataggio da 85 miliardi è stato approvato alla chiusura di venerdì.
Se Tsipras dovesse non ottenere la fiducia questo potrebbe innescare delle elezioni anticipate ed annullare gli sforzi compiuti da Atene per assicurarsi il pacchetto di salvataggio.
Airbus conferma il più grande ordine per numero
La Airbus ha dichiarato questo lunedì che la compagnia low cost IndiGo ha confermato l’accordo per l’acquisto di 250 A320neo, si tratta del più importante ordine numerico per la compagnia europea, in un accordo da 26,55 miliardi di dollari.
Si è trattato anche del secondo accordo in termini di valore per la Airbus(PARIS:AIR).
L’accordo rende inoltre la IndiGo il principale cliente per la famiglia degli Airbus A320.
Titoli globali in salita
Rimbalzano i titoli europei, dopo i ribassi delle scorse settimane. Si prevede un’apertura positive a Wall Street grazie al miglioramento del sentimento degli investitori sostenuto dallo yuan più stabile e dall’accordo greco.
I titoli di Tokyo hanno chiuso in leggera salita dopo i dati piuttosto deboli sulla crescita nel secondo trimestre in Giappone che hanno alimentato le aspettative di nuovi interventi di stimolo da parte della Banca del Giappone.
Petrolio al minimo di oltre sei anni
I futures del petrolio USA sono scesi al minimo degli ultimi sei anni e mezzo questo lunedì, dopo i dati che hanno mostrato la contrazione del PIL nipponico nel secondo trimestre, alimentando i timori che un rallentamento delle economie asiatiche possa pesare sulle previsioni della domanda.
Sui prezzi del petrolio ha pesato inoltre l’aumento del numero di impianti, che alimenta le aspettative di un aumento della produzione USA nei prossimi mesi.