LONDRA (Reuters) - È salita di quasi un miliardo di dollari in aprile e maggio la domanda di prestito di titoli di Stato italiani, un dato interpretabile nella direzione di una maggiore propensione del mercato per le vendite allo scoperto, sulla base delle preoccupazioni per le prospettive politiche de paese.
È quanto emerge dai dati di Ihs Markit.
Il controvalore dei governativi italiani dati a prestito è salito da inizio aprile di 959 milioni di dollari, in un momento peraltro di ampio declino della domanda su altri governativi europei.
Tale dato si somma all'incremento di 7 miliardi di dollari registrato nel primo trimestre 2018.
Ciò indica il crescente interesse degli operatori di mercato per il prestito e la vendita dei titoli italiani, scommettendo su un loro successivo riacquisto a prezzi più bassi, strategia tipica degli hedge fund.
Circa il 10% dei governativi italiani dati in prestito è sulla scadenza decennale, segnalando la convinzione degli hedge fund di un incremento futuro della spesa in deficit da parte del nuovo governo Lega-M5s.
Il Cio di Numen Capital Filippo Lanza spiega che la sua società è corta sui titoli di Stato periferici, Italia inclusa, già da prima delle recenti tensioni di mercato, in parte a causa della visione di un probabile cambio di rotta della politica monetaria Bce.
"Nel mese (scorso) ci siamo spostati opportunisticamente da una posizione corta sul Bund tedesco, il titolo più sopravvalutato dell'universo globale del reddito fisso, a una posizione corta sugli spread periferici e ora abbiamo ampiamente ridotto le nostre esposizioni complessive".
(Saikat Chatterjee, Maiya Keidan, Ritvik Carvalho)