Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo giovedì 21 febbraio:
1. USA e Cina cominciano a delineare un accordo per mettere fine allo scontro commerciale
Stati Uniti e Cina hanno cominciato a delineare gli impegni da prendere riguardo alle questioni più stringenti del loro scontro commerciale, nel tentativo di raggiungere un accordo per evitare l’aumento dei dazi sui prodotti cinesi previsto per il 1° marzo.
I negoziatori stanno elaborando sei memorandum d’intesa su questioni fondamentali: trasferimento tecnologico forzato e furto cibernetico, diritto di proprietà intellettuale, servizi, valuta, agricoltura e barriere non doganali, secondo fonti informate sui progressi nelle trattative.
Gli sviluppi rappresentano i passi in avanti più significativi verso la conclusione di uno scontro commerciale tra le due principali economie mondiali che persiste da sette mesi.
2. I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura al rialzo
I future dei titoli azionari USA si avviano ad un’apertura positiva, col sentimento incoraggiato dai segnali di un tentativo di risoluzione degli attriti tra USA e Cina.
Alle 5:30 ET (10:30 GMT), i future Dow blue-chip salgono di 23 punti, o dello 0,1%, i future S&P 500 vanno su di 2 punti, o dello 0,1%, mentre i future Nasdaq 100 legati al settore tech sono in salita di 10 punti, circa lo 0,1%.
Nel frattempo, le borse europee sono stabili vicino ai massimi di quattro mesi, nonostante la serie di aggiornamenti deludenti come quelli di Centrica (LON:CNA), Technip (PA:FTI) e Moeller-Maersk (CO:MAERSKb).
I mercati azionari asiatici hanno chiuso misti. A Tokyo l’indice Nikkei 225 sale dello 0,15%, mentre l’indice Shanghai Composite va giù dello 0,3%.
3. Ultima serie di utili
Con la stagione degli utili che si avvia al termine, ci sono ancora alcuni nomi di rilievo che pubblicheranno i risultati trimestrali.
Negli scambi premarket sono attesi i report di Domino’s Pizza (NYSE:DPZ), Wendy’s (NASDAQ:WEN), Hormel Foods (NYSE:HRL) e Sprouts Farmers Market (NASDAQ:SFM).
Kraft Heinz (NASDAQ:KHC), Dropbox (NASDAQ:DBX), Trade Desk (NASDAQ:TTD), Roku (NASDAQ:ROKU), Baidu (NASDAQ:BIDU), iQIYI (NASDAQ:IQ) e Universal Display (NASDAQ:OLED) rilasceranno i risultati dopo la campanella.
4. Ordinativi di beni durevoli USA
Per quanto riguarda i dati USA, il calendario economico è ricco oggi.
I riflettori saranno puntati in particolare sul report di dicembre sugli ordinativi di beni durevoli USA alle 8:30 ET (13:30 GMT). Si prevede un aumento dello 0,8%. Gli ordinativi core, che escludono gli elementi volatili del trasporto, dovrebbero salire dello 0,2%.
Saranno pubblicati inoltre i dati settimanali sulle richieste di sussidio di disoccupazione nonché i dati manifatturieri della Philly Fed alle 8:30 ET (13:30 GMT).
Gli investitori seguiranno da vicino anche gli ultimi dati sull’attività del settore privato di Markit Economics alle 9:45 ET (13:45 GMT), nonché il report sulle vendite di case esistenti alle 10:00 ET (15:00 GMT).
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,15% a 96,43.
Sul mercato dei bond, i prezzi dei Buoni del Tesoro USA rimangono stabili, con il rendimento dei bond a 10 anni di riferimento che resta al 2,66%.
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5. Report sulle scorte di greggio dell’EIA
Sul mercato delle materie prime, la U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte relativo alla settimana terminata il 15 febbraio oggi alle 11:00 ET (16:00 GMT).
I report vengono pubblicati con un giorno di ritardo per via della festa del Giorno del Presidente, celebrata lunedì negli Stati Uniti.
Gli analisti si aspettano un incremento di circa 3,0 milioni di barili delle scorte di greggio. Se confermato, sarebbe il quinto aumento settimanale consecutivo delle scorte di greggio USA.
I future del West Texas Intermediate (WTI) salgono di 5 centesimi, o dello 0,1%, a 57,21 dollari al barile, non lontano dal massimo del 2019 di 57,55 dollari di ieri.
I future del greggio Brent sono scambiati a 66,97 dollari al barile, giù di 11 centesimi, o dello 0,1%, ma ancora vicino al picco del 2019 di 67,38 dollari.
-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters