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Le cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì

Pubblicato 15.01.2018, 11:26
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì
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Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 15 gennaio:

1. L’impennata delle borse globali perde lo slancio

Misti i mercati azionari globali, con la forte impennata di inizio anno che comincia a mostrare segni di cedimento.

I principali indici in Asia hanno chiuso al rialzo, mentre in Cina bond e titoli azionari sono crollati quando il governo ha annunciato nuove misure di controllo bancario in una “ardua” lotta ai rischi finanziari.

Ad Hong Kong, l’indice Hang Seng ha registrato il massimo intraday dal 2007 prima di entrare in territorio negativo nell’ultima ora di scambi.

In Europa, la maggior parte delle borse ha aperto in modo fiacco dopo due settimane di aumenti, con i titoli ciclici che hanno segnato i cali peggiori.

I titoli di alcuni rivali dell’impresa edile britannica Carillion sono saliti dopo il fallimento della compagnia da tempo in difficoltà, con le banche che le hanno rifiutato ulteriori prestiti.

Intanto, i future USA sono in salita tra lo 0,3% e lo 0,5%, anche se Wall Street resterà chiusa per la festa di Martin Luther King. Tutti e tre i principali indici USA hanno chiuso ai massimi storici venerdì, dopo che alcune delle maggiori compagnie finanziarie statunitensi hanno riportato ottimi risultati trimestrali.

2. Il dollaro inizia la settimana scendendo ancora contro l’euro e lo yen

Il dollaro inizia la settimana con ulteriori ribassi contro i principali rivali, restando sulla difensiva mentre gli investitori continuano a valutare il rischio di un inasprimento della politica monetaria in Giappone ed Europa.

L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di valute, scende dello 0,5% a 90,16 dopo aver segnato 90,12, il minimo dal dicembre 2014.

Contro lo yen, il dollaro tocca il minimo di quattro mesi di 110,53, dopo che il Governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda ha parlato positivamente dell’economia e dell’inflazione, alimentando le aspettative che la BoJ possa ridurre lo stimolo prima del previsto.

L’euro sale dello 0,7% al massimo di tre anni di 1,2283, sulla scia dell’impennata dell’1,4% della scorsa settimana, in seguito ai verbali del vertice di dicembre della Banca Centrale Europea che indicano la possibilità di un cambio della politica monetaria.

3. Metalli in salita grazie al dollaro debole

Il prezzo dei metalli preziosi e delle materie prime inizia la settimana col piede giusto, grazie al dollaro debole ed alle prospettive ottime per la domanda.

Tra i metalli preziosi, i future dell’oro salgono al massimo di quattro mesi, il palladio è scambiato al massimo storico e anche l’argento e il platino sono in salita.

Intanto, il rame schizza del massimo in due mesi e lo zinco segna il massimo di un decennio. Rimbalzano anche alluminio, nichel e piombo.

Un dollaro debole rende le materie prime valutate in dollari più economiche per i titolari di altre valute.

4. Il greggio si stacca dal massimo del 2014, sale il numero degli impianti USA

Il prezzo del greggio si allontana dal massimo da fine 2014, i mercati valutano l’aumento del numero degli impianti di trivellazione USA rispetto agli sforzi dei principali produttori per ridurre le scorte in esubero.

I future del greggio West Texas Intermediate (WTI) scendono dello 0,2%, a 64,17 dollari al barile, mentre i future del Brent sono in calo dello 0,4% a 69,62 dollari al barile.

Il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti è salito di 10 unità a 752 nella settimana terminata il 5 gennaio, secondo i dati di Baker Hughes, la divisione servizi energetici di General Electric (NYSE:GE), il primo aumento in cinque settimane.

Analisti e trader avvertono che la recente impennata potrebbe incoraggiare i produttori di petrolio da scisto USA ad aumentare la produzione nelle prossime settimane nel tentativo di trarre vantaggio dai prezzi più alti, vanificando gli sforzi dell’OPEC di ridurre le scorte in eccesso.

5. Bitcoin in salita, Ethereum e Ripple giù negli scambi in range stretto

I prezzi delle principali criptovalute sono misti, con il Bitcoin in salita e l’Ethereum e il Ripple che scendono negli scambi in range stretto odierni.

Il Bitcoin rimbalza del 2% a 13.765 dollari. La sua capitalizzazione di mercato sale a 232 miliardi di dollari.

L’Ethereum, la seconda principale criptovaluta per capitalizzazione di mercato, crolla dell’1% a 1.321 dollari. Sabato ha toccato il massimo storico di 1.423,20 dollari.

Intanto, il token XRP del Ripple si attesta a 1,806 dollari, con un crollo del 3% sulla giornata.

Il 2018 non è iniziato bene per le criptovalute e la settimana scorsa sono stati registrati cali per la seconda settimana consecutiva.

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