Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 22 gennaio:
1. Governo USA bloccato per il terzo giorno consecutivo
Il blocco delle attività amministrative USA prosegue per il terzo giorno consecutivo dopo che Democratici e Repubblicani non sono riusciti a raggiungere un accordo ieri notte sui finanziamenti del governo tra le discussioni sull’immigrazione e la sicurezza dei confini.
Il leader della Maggioranza al Senato Mitch McConnell ha reso noto che il voto della notte su una misura per finanziare il governo fino all’8 febbraio è stato annullato e si svolgerà invece oggi alle 12:00 ET (17:00 GMT), ma resta l’incertezza sul fatto che ci siano voti sufficienti per l’approvazione.
I finanziamenti per le agenzie federali sono ufficialmente terminati alla mezzanotte di venerdì. Si tratta del primo blocco delle attività amministrative USA dal 2013. Quell’anno, il governo è rimasto bloccato per 16 giorni.
La paralisi potrebbe pesare su numerosi impiegati federali e appaltatori governativi, nonché sui dati sulla crescita trimestrale.
2. Borse globali imperterrite nonostante l’impasse negli Stati Uniti
I mercati azionari globali sono invariati, con gli investitori che hanno preso con relativa calma la notizia del parziale blocco delle attività amministrative USA.
I principali indici in Asia hanno chiuso misti, con le borse in Corea del Sud e Australia in calo, mentre gli altri mercati della regione hanno visto dei rialzi.
In Europa, la maggior parte delle borse oscilla tra lievi rialzi e ribassi, con i riflettori puntati su una serie di notizie su acquisizioni e fusioni e sulla pubblicazione di nuovi utili delle compagnie.
A Wall Street, i future USA puntano ad un’apertura in lieve ribasso, con gli investitori che tengono d’occhio gli sviluppi politici negli Stati Uniti in merito al blocco amministrativo.
Per quanto riguarda gli utili, per oggi sono previsti i risultati di Halliburton (NYSE:HAL) e Wynn Resorts (NASDAQ:WYNN) prima della campanella di apertura, mentre il colosso tech Netflix (NASDAQ:NFLX) li pubblicherà dopo la chiusura.
3. Il dollaro oscilla vicino al minimo di 3 anni; Bond a 10 anni al 2,67%
Il dollaro è stato spinto vicino al minimo di tre anni dalla notizia del blocco delle attività amministrative negli USA che ha incoraggiato gli investitori ad essere ribassisti sul biglietto verde.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento della valuta statunitense contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,3% a 90,24, non lontano dal minimo di tre anni di giovedì scorso di 89,96.
Il prezzo dei Buoni del Tesoro USA scende, portando il rendimento dei buoni a 10 anni al massimo del 2,672%, il massimo in 3 anni e mezzo.
4. Euro in salita, procedono le trattative sulla coalizione in Germania
L’euro vede un inizio di settimana positivo, incoraggiato dagli sviluppi politici in Germania, dove sono stati compiuti progressi nella formazione del prossimo governo di coalizione.
Ieri la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha accolto la notizia che il rivale partito Socialdemocratico ha votato per iniziare le trattative formali per la coalizione con i suoi Cristiano-Democratici dopo mesi di stallo, allentando l’impasse della principale economia della zona euro.
Merkel, il leader dei Socialdemocratici Martin Schulz e il leader dell’Unione Cristiano-Sociale in Baviera alleati di Merkel, si incontreranno nel corso della giornata e le trattative potrebbero iniziare già domani.
L’euro sale dello 0,3% contro il dollaro a 1,2253, restando vicino al massimo di tre anni di 1,2323 di mercoledì scorso.
5. Greggio supportato dai commenti sauditi sull’accordo OPEC
Il prezzo del greggio è in salita, spinto dai commenti del ministro per l’energia saudita Khalid al-Falih secondo cui i produttori OPEC e non-OPEC hanno deciso di collaborare ancora sulla produzione anche dopo la fine del 2018, quando scadrà il loro accordo sui tagli alla produzione.
Falih ha aggiunto che ciò potrebbe implicare un nuovo tipo di accordo piuttosto che una prosecuzione degli stessi tagli alla produzione che negli ultimi mesi hanno spinto i prezzi.
Il ministro è intervenuto ad una conferenza stampa dopo un vertice della commissione ministeriale congiunta che supervisiona l’implementazione dei tagli.
I future del Brent salgono di 10 centesimi a 68,71 dollari al barile, mentre i future del greggio West Texas Intermediate sono in salita di 11 centesimi a 63,42 dollari al barile.