Nell’attuale contesto gli esperti di AMUNDI prediligono la ricerca della qualità a patto però di non esagerare nel prezzo di acquisto.
Uno degli aspetti che ha caratterizzato i mercati azionari in questo 2018, è la marcata divergenza tra la performance positiva di Wall Street e quella delle altre principali piazze finanziarie. Basti pensare che dal primo gennaio al 20 settembre scorso, mentre l’indice Dow Jones Eurostoxx segnava un -1,3% e lo Stoxx 600 delle azioni europee un -1,7%, l’S&P500 di Wall Street mostrava un +9,6% e l’indice tecnologico Nasdaq composite un +16,3%. Una divergenza che si è in parte rimarginata con una convergenza verso il basso, con una correzione di circa sette punti percentuali tra il 20 settembre e il primo ottobre sia per l’S&P 500 che per l’indice MSCI AC World ex US.
UNA REPLICA DEL COPIONE VISTO A FEBBRAIO
Si è ripetuto il copione visto sui mercati tra la fine di gennaio e il mese di febbraio: esattamente come in quel caso, il brusco e inatteso incremento dei tassi di interesse delle obbligazioni a lungo termine degli Stati Uniti ha scatenato questa correzione. Osservando bene quanto accaduto, si può constatare come si sia trattata di una sostanziale presa di profitto soprattutto sui titoli che più hanno brillato negli ultimi tempi, ovvero dai titoli della tecnologia a quelli del lusso in Europa e a i titoli a bassa capitalizzazione in tutto il mondo...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Amundi