Meta sostituirà i fact-checker negli Stati Uniti con un nuovo sistema di "note della comunità", simile a quello adottato dalla piattaforma X di Elon Musk, ad annunciarlo oggi è stato il Ceo dell'azienda, Mark Zuckerberg. Con questa mossa crescono i timori di autorità e utenti sulla riduzione del controllo dei contenuti sulle piattaforme digitali.
In un video messaggio su Facebook (NASDAQ:META), Zuckerberg ha spiegato che questa decisione rappresenta un ritorno a quelle che definisce le "radici dell'azienda in materia di libera espressione". Secondo il Ceo, le recenti elezioni hanno segnato un "punto di svolta culturale", spingendo Meta a dare nuovamente priorità alla libertà di espressione.
"La libertà di espressione deve essere al centro delle nostre politiche", ha affermato il fondatore di Facebook.
Related
Il messaggio fa seguito alla vittoria di Donald Trump alle elezioni americane di novembre.
La storica antipatia di Donald Trump verso FacebookIl presidente eletto degli Stati Uniti non ha mai nascosto le sue critiche nei confronti di Facebook, definendolo durante la campagna elettorale un "nemico del popolo". Per evitare di usare la famosa piattaforma digitale, Trump aveva deciso di lanciare il proprio social network, Truth Social, anche per superare la sua espulsione da altre piattaforme.
Zuckerberg tende quindi ora la mano al presidente eletto, facendo un diretto riferimento al risultato delle elezioni americane e affermando che Meta collaborerà con Trump per contrastare i Paesi che cercano di limitare la libertà di espressione sui social media, con un chiaro riferimento all'Europa, dove alcune leggi "rendono difficile costruire qualcosa di innovativo".
Il riferimento è ovviamente al Digital Services Act (DSA) europeo che richiede alle grandi aziende tecnologiche come Facebook e Instagram di contrastare i contenuti illegali online e di mitigare la disinformazione o la manipolazione durante le campagne elettorali e le elezioni stesse.
Related
Come funzionerà il nuovo fact-checking di Meta
Le "note della comunità" permettono agli utenti di aggiungere contesto ai post considerati fuorvianti. I contributi vengono poi valutati da altri collaboratori, che decidono collettivamente se una nota è utile o meno. Questo sistema, pensato per sfruttare l'intelligenza collettiva degli utenti, punta, a dire di Zuckerberg a rendere più trasparente e democratico il controllo delle informazioni.Questa mossa segna un importante cambio di rotta per Meta, che negli ultimi anni aveva rafforzato i suoi strumenti di verifica per combattere la disinformazione, soprattutto durante le elezioni e la pandemia.
Le "note della comunità" potrebbero non bastareTuttavia, le "note della comunità" sollevano interrogativi sulla loro efficacia e sul rischio di manipolazioni da parte degli utenti, proprio come le "Community notes" di X.
Un rapporto del Center for Countering Digital Hate (CCDH) dello scorso anno ha rilevato che quasi tre quarti delle note accurate della comunità su X non venivano mostrate a tutti gli utenti. Secondo il rapporto, inoltre, alcuni post fuorvianti ottenevano un numero di visualizzazioni significativamente maggiore rispetto alle note della comunità.
Related
Nuove regole, Facebook e Instagram avranno meno restrizioniLa società madre di Facebook e Instagram semplificherà anche le politiche sui contenuti e "si sbarazzerà di un mucchio di restrizioni" su questioni come l'immigrazione e il genere, ha detto Zuckerberg che ha anche aggiunto che Meta ridurrà i filtri dei contenuti che cercano le violazioni delle policy per concentrarsi solo sulle "violazioni illegali e di elevata gravità".
I filtri per i contenuti dovranno inoltre avere un livello di fiducia più alto prima di rimuovere i post, ha aggiunto Zuckerberg, aggiungendo che i filtri di Facebook e Instagram cattureranno "meno cose cattive", riducendo però la rimozione accidentale dei post.
La virata a destra di MetaQuesto non è il primo cambiamento apportato da Meta dopo l'elezione di Trump. All'inizio della settimana, l'azienda ha anche sostituito il suo capo degli affari globali, il liberal Nick Clegg, con un ex collaboratore di George W. Bush, Joel Kaplan.
Commentando i cambiamenti in un'intervista al canale conservatore statunitense Fox News, Kaplan ha affermato che ciò che si può dire in TV o al Congresso, "si dovrebbe certamente poterlo dire anche su Facebook e Instagram".
Questa storia è in fase di aggiornamento.