Investing.com - La Commissione europea “non può imporre sanzioni” all’Italia in quanto “vecchia e delegittimata”. Con queste parole il vicepremier Matteo Salvini attacca la Commisisone, nel giorno in cui il Comitato economico e finanziario (Efc) della UE ha espresso il suo parere sulla situazione italiana, affermando che “il criterio debito non è rispettato”.
Secondo Salvini, la Commissione sarebbe stata “delegittimata dal voto di milioni di europei la settimana scorsa”, pertanto “non può prendere decisioni o imporre scelte o sanzioni a governi e popoli che rappresentano milioni di cittadini e vogliono semplicemente fare quel che è giusto" cioè "tagliare le tasse a imprenditori, lavoratori e famiglie". E' un "sacrosanto diritto di un Governo", ha concluso Salvini, che "senza voler disubbidire a tutti i costi" vuole dialogare con l'Europa "da pari a pari e con pari dignità".
Il Salvini ‘d’attacco’ si era già mostrato questa mattina quando aveva dichiarato di non “accettare che l’Italia sia punita”. Il debito pubblico “è stato accumulato seguendo le indicazioni dell’Unione europea, rispettando le loro direttive”, aveva spiegato Salvini, pertanto “è chiaro che quello che ci chiedono di fare non funziona, no? Ecco perché vedo, nella procedura d'infrazione, un intento punitivo. E io non ci sto”, aveva attaccato.
La reazione di Salvini era arrivata anche in risposta alle dichiarazioni del Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. “L'Italia si sta muovendo in una direzione sbagliata. Non voglio umiliarla, ma è un problema serio”, aveva affermato Juncker.
L’Italia, spiega Juncker, "corre il rischio di restare intrappolata per anni in una procedura per deficit eccessivo". Per questo, la Commissione sta introducendo “misure di flessibilità" e "il riconoscimento delle riforme strutturali, tenendo conto dei problemi dei cicli economici e dei terremoti e di altri problemi", ha spiegato Juncker, aggiungendo che "nessuno in Italia lo sa perché il governo italiano dà l'impressione che la Commissione sia contro il Sud Europa e questo è sbagliato".
Nel frattempo, la Reuters scrive che il governo italiano punterebbe al rinvio in autunno della decisione sull’avvio della procedura disciplinare sui conti pubblici. Alla base della motivazione, ci sarebbero i numeri sul debito che a luglio potrebbero risultare migliori e la scandenza della stessa Commissione prevista per novembre.