Versione originale di Di Laura Sánchez – traduzione a cura di Investing.com
Mercati europei in verde, incoraggiati dai risultati delle elezioni europee e dal rally del settore automobilistico a seguito dell'offerta di fusione presentata da Fiat Chrysler (MI:FCHA) a Renault (PA:RENA).
Con Wall Street chiusa oggi per il Memorial Day, le critiche mosse ieri dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump al suo omologo cinese Xi Jinping durante la sua visita in Giappone non hanno avuto molto effetto.
Donald Trump, nel suo incontro con il primo ministro giapponese Shinzo Abe, ha approfittato del momento per attaccare nuovamente la Cina.
"Penso che probabilmente la Cina vorrebbe l'accordo che avevano messo sul tavolo prima di tentare di rinegoziarlo. Noi, però, non siamo pronti concludere questo accordo", ha detto Trump oggi in una conferenza stampa congiunta a Tokyo con Shinzo Abe, riporta Bloomberg.
La Cina, da parte sua, ha messo in dubbio alcune delle dichiarazioni di Trump, in particolare quelle riguardanti la percezione degli Stati Uniti che la guerra dei dazi stia danneggiando l'economia cinese. "Le tariffe più alte avranno un impatto 'molto limitato' e danneggeranno gli Stati Uniti”, ha detto Guo Shuqing, capo del regolatore bancario e assicurativo cinese, nelle dichiarazioni raccolte da Bloomberg.
Gli analisti rimangono scettici su un accordo tra Stati Uniti e Cina, almeno a breve termine. Secondo Renta 4, "anche se entrambi i leader hanno ancora in programma di riunirsi durante il vertice del G20, le prospettive di raggiungere un accordo in concomitanza con quella riunione si sono raffreddate”.
Il nuovo fronte giapponese
Un nuovo fronte potrebbe aprirsi nei rapporti con il ‘Sol Levante’. “Per quanto riguarda i negoziati tra Stati Uniti e Giappone, non si prevede che raggiungeranno un accordo fino alla fine dell'estate, tenendo presente che le elezioni in Giappone si terranno in luglio", dichiarano da Renta 4.
"Il ministro dell'economia giapponese Toshimitsu Motegi ha sottolineato che ci sono ancora differenze tra i due paesi, anche se entrambe le parti hanno concordato di lavorare per ridurle. Non sono state discusse questioni controverse, come le minacce statunitensi di limitare le esportazioni di automobili giapponesi e l'applicazione di una clausola valutaria giapponese. Non è ancora chiaro cosa offra il Giappone in cambio dell'eliminazione delle tariffe automobilistiche", aggiungono in Link Securities.
Secondo questi esperti, "è chiaro che la crescita degli investimenti sta rallentando significativamente negli Stati Uniti negli ultimi mesi. La debolezza della domanda estera e il conflitto commerciale con la Cina sarebbero alla base di questa realtà. Inoltre, è improbabile che fino a quando il suddetto conflitto commerciale non sarà risolto, le imprese sceglieranno di attendere prima di aumentare i loro investimenti”.