Investing.com -- “Ad oggi, il sistema finanziario dell’Europa ha evitato lo scenario peggiore di gravi rischi sistemici che si materializzassero contemporaneamente. Ma i policy maker devono restare proattivi e attenti ai rischi sulla stabilità finanziaria e a quando emergono”. Lo ha detto la numero uno Bce, Christine Lagarde, in occasione della settima conferenza annuale dello European Systemic Risk Board di cui è il presidente.
Secondo Lagarde, oltre alla guerra in Ucraina, all'alta inflazione, alle tensioni che si sono viste nei mesi scorsi sulle banche Usa e più di recente alle fluttuazioni sui titoli di stato americani, “ci sono altri rischi che non si sono ancora materializzati”. E l’elenco dei nodi vulnerabili del nostro sistema finanziario, “rimane lungo, ad esempio i fondi del mercato monetario e i fondi di investimento, in particolare quelli che investono in attività illiquide”. In questo scenario la presidente ha anche evidenziato che “i canali di contagio potrebbero ancora riemergere”.
I rischi per le banche
In particolare, ha proseguito, “Abbiamo avvertito che un deterioramento dell'economia potrebbe minacciare la qualità degli attivi e la redditività delle banche”. Attualmente, ha aggiunto, “le banche europee sono sostenute da alti livelli di redditività, i più elevati di qualunque altro momento del passato. I crediti deteriorati restano bassi, sostenuti dalla stabilità dei livelli occupazionali”. Guardando alla salute dei mercati immobiliari, “che rappresentano un’esposizione chiave per le banche”, il vertice di Francoforte ne ha constatato il rallentamento, che però a suo dire prosegue “in maniera ordinata”. Tuttavia, ha sottolineato, “il nostro parere che resta è che tutte le istituzioni rilevanti debbano continuare ad assumere azioni per evitare che questi rischi si materializzino sul medio termine”.
In un contesto del genere, ha rimarcato Lagarde, vendere obbligazioni a tasso fisso e puntare sulla liquidità potrebbe essere pericoloso per le banche europee. “I titoli a tasso fisso detenuti dalle banche Ue - ha concluso - potrebbero subire una forte svalutazione nel caso in cui dovessero essere venduti”.
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