Di Mauro Speranza
Investing.com – Il Parlamento britannico approva l’Internal Market Bill, la legge al centro delle attenzioni di questi giorni che violava il diritto internazionale secondo lo stesso governo di Johnson.
La legge è stata approvata dalla Camera dei Comuni con 340 voti a favore e 263 contrari e il voto è stato caratterizzato da molte astensioni nel partito conservatori, circa 30 parlamentari facenti capo alla fronda critica del partito che nei giorni scorsi aveva contestato le scelte di Johnson sulla Brexit.
Diverse le critiche arrivate al progetto di legge in questi giorni, tra cui tutti e cinque gli ex Premier britannici viventi: John Major, Tony Blair, Gordon Brown, David Cameron e Theresa May che siede ancora in Parlamento.
Il Premier Boris Johnson ha difeso la legge ed ha accusando l'Unione europea di non essere “in buona fede”, mostrando approccio "estremo" nei successivi colloqui sulle relazioni future commerciali, al momento in stallo.
Secondo Johnson, infatti, l'UE sarebbe pronta a pretendere un vero e proprio confine doganale fra Irlanda del Nord e resto del Regno Unito mettendo a rischio “l'integrità territoriale”" britannica. Al contrario, la legge sul mercato interno potrà spingere i 27 verso un compromesso negoziale con Londra sul libero scambio.
Johnson ha assicurato che, in nessun caso, il suo governo porrà barriere alla frontiera fra l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda, nel rispetto di quanto previsto dallo storico accordo di pace del Venerdì Santo 1998.
A questo punto, è possibile che la legge venga rivisitata tramite emendamenti ad hoc, ridimensionando l’impatto della proposta nei rapporti con i partner internazionali. Il testo andrà in commissione il prossimo 22 settembre per poi passare alla Camera dei Lord per la seconda approvazione.
Cos’è l’Internal Market Bill
Si tratta di un progetto di legge che punta a rimettere in discussione il Withdrawal Agreement, ovvero l’accordo di divisione tra UE e Regno Unito firmato lo scorso 24 gennaio 2020 dallo stesso governo di Johnson dopo diversi mesi di negoziati.
In particolare, la legge permetterebbe al governo Johnson di detenere il potere di modificare o istituire regolamenti diversi da quanto concordato con la UE.
La nuova legge di Johnson mette in discussione diversi dei punti di quell’intesa, che prevedeva per l’Irlanda del Nord il proseguimento di alcune delle norme europee anche nel post-Brexit, evitando il ritorno di un confine fisico con l’Irlanda.
Inoltre, l’Internal Market Bill punta ad annullare alcune disposizioni sul commercio tra Irlanda del Nord e Gran Bretagna previste dal Withdrawal Agreement, come l’obbligo di presentare una dichiarazione di esportazione e il diritto dell’UE di controllare i sussidi statali concessi alle società nordirlandesi.