Tra le mid e small cap tecnologiche si possono trovare valide opportunità con un minor rischio normativo, spiegano in AllianceBernstein
Sui giganti della tecnologia si è acceso il faro di governi e regolatori: sotto esame ci sono le politiche adottate nell’ambito della concorrenza, della privacy e della condivisione dei dati e c’è il rischio non solo che vengano comminate elevate sanzioni, ma anche che si adottino norme che limitino l’utilizzo dei dati degli utenti o impongono lo smembramento di alcune società. In AllianceBernstein ritengono che dal momento che i colossi del tech resteranno probabilmente a lungo nel mirino delle autorità di regolamentazione, gli investitori dovrebbero iniziare a cercare altre opportunità nel settore, adottando un approccio proattivo. In passato ci si affidava a nomi come Facebook (NASDAQ:FB), Amazon (NASDAQ:AMZN), Apple (NASDAQ:AAPL), Netflix (NASDAQ:NFLX) e Google (NASDAQ:GOOGL), i cosiddetti FAANG, oggi ci sono molte realtà interessanti, con un buon potenziale di alpha e un rischio normativo più basso di quello associato ai giganti del settore e valide opportunità si possono trovare non solo nella Silicon Valley, ma in tutto il mondo.
SMALL E MID CAP ALL’APICE DELLA CRESCITA
Ci sono, ad esempio, le imprese tecnologiche di piccole e medie dimensioni. Per start-up e fondi di venture capital le offerte pubbliche iniziali (IPO) sono un’opportunità di “uscita”, un modo per recuperare i capitali inizialmente investiti, per AllianceBernstein sono solo una tappa del processo di evoluzione, un modo di raccogliere capitali per espandere l’attività. C’è quindi ancora molto alpha da cogliere, individuando imprese tecnologiche a capitalizzazione medio-bassa che si trovano all’apice di una fase di rapida crescita innovativa...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge