La diffusione dello smartworking e delle tecnologie per tenere meeting a distanza ha messo ancora più in discussione la necessità di frequenti spostamenti per lavoro, spiega Simon Webber di Schroders (LON:SDR)
L’epidemia di coronavirus ha provocato uno shock per l’economia globale e i mercati finanziari, l’epicentro del quale “si si è sentito chiaramente nei settori legati ai viaggi, dato che le persone hanno cancellato o deciso di mettere in pausa i loro piani e le imprese hanno annullato le conferenze, adottando modalità di smart working”, spiega Simon Webber, gestore del fondo Schroder ISF Global Climate Change Equity di Schroders.
STRUMENTI PER MEETING VIRTUALI
I cambiamenti nelle pratiche lavorative hanno ripercussioni interessanti dal punto di vista ambientale. “Anche 10-15 anni fa era chiaro che stavano diventando disponibili strumenti per facilitare meeting e conferenze virtuali. In teoria, queste modalità dovrebbero aumentare notevolmente la produttività – basta pensare ad esempio al tempo e ai costi improduttivi legati ad aeroporti, aerei, hotel e taxi. Tuttavia, il loro utilizzo non è stato così diffuso come ci si aspettava e i viaggi di lavoro sono stati un settore in forte crescita per l’aviazione e l’industria alberghiera di fascia alta”, osserva l’esperto...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge
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