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Coronavirus: tornano le contraddizioni sui "presunti" vaccini

Pubblicato 26.02.2020, 12:37
© Reuters.
GILD
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ALNOV
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MRNA
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Versione originale di Laura Sánchez – traduzione a cura di Investing.com

Investing.com - Da quando il coronavirus ha iniziato la sua espansione, si è diffusa la notizia del lancio di vaccini che dovrebbero essere pronti per la commercializzazione in breve tempo.

Tanto che, l'11 febbraio, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha negato diverse bufale che cominciavano a diffondersi su questi possibili vaccini.

Ma la tensione cresce man mano che il virus si diffonde nel mondoe gli annunci sui diversi vaccini sperimentali continuano ad uscire.

Società farmaceutiche in crescita

Diverse aziende del settore farmaceutico hanno fatto notizia sullo stesso argomento: un vaccino sperimentale in sviluppo clinico o un test per individuare il coronavirus. Tanto per fare qualche esempio, la società americana Moderna (NASDAQ:MRNA) ha aperto ieri la sessione con un aumento del 18% e ha chiuso con un guadagno di quasi il 28% quando ha annunciato di avere un vaccino sperimentale, l'mRNA-1273.

Finora questo mese è aumentata del 15%. Gilead Sciences (NASDAQ:GILD), tuttavia, è sceso del 3,84%, il giorno in cui è stato annunciato che il suo farmaco sperimentale, il remdesivir, potrebbe essere la migliore opzione per il coronavirus, secondo una pubblicazione farmaceutica, citando fonti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Tuttavia, le sue azioni sono aumentate finora del 10% a febbraio. La società francese Novacyt (PA:ALNOV) ha registrato finora un aumento del 250% del valore di borsa nel mese di febbraio. Il 30 gennaio, l'azienda farmaceutica ha presentato un nuovo test per individuare il coronavirus.

Sperimentazioni cliniche?

Anche la CNBC ha segnalanto che gli Stati Uniti stavano pianificando una sperimentazione clinica del farmaco sperimentale prodotto da Gilead per il nuovo coronavirus.

La sperimentazione sarà condotta dal Centro Medico dell'Università del Nebraska in collaborazione con l'Istituto Nazionale delle Allergie e delle Malattie Infettive e sarà condotta in un massimo di 50 località in tutto il mondo.

In effetti, Bloomberg osserva che anche la Cina ha messo il farmaco di Gilead nella fase sperimentale e dice che pubblicherà i risultati degli studi clinici il 27 aprile.

Questo studio è stato condotto su 761 pazienti a Wuhan, la città in cui il virus ha avuto origine, la Chinese National Intellectual Property Administration (CNIPA) ha riferito ieri.

Infatti, ieri il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto ai giornalisti in una conferenza stampa in India: "Siamo molto vicini a un vaccino", ha riferito Le Verge.

Contraddizioni

Tuttavia, i media sottolineano che, in un'udienza al Senato dello stesso giorno, il segretario alla sicurezza nazionale ad interim di Trump, Chad Wolf, ha assunto una linea simile, promettendo che un vaccino sarebbe stato pronto "entro diversi mesi".

"Mi stai dicendo che ci mancano mesi per avere un vaccino?" chiese il senatore John Kennedy. "È questa la sua testimonianza come capo del Dipartimento di Sicurezza Nazionale?" dice Le Verge.

Non sembra, quindi, che gli Stati Uniti siano "vicini" ad un vaccino, a giudicare dalla dichiarazione rilasciata proprio ieri dal Center for Disease Control (CDC), in cui ha preparato la popolazione americana alla possibilità che il Paese sia colpito dal coronavirus. Secondo la CDC, anche se finora non ci sono stati decessi, negli Stati Uniti sono stati diagnosticati 14 casi, di cui 12 relativi a viaggi in Cina e due casi per contagio all'interno degli Stati Uniti. L'agenzia stima che sia improbabile che un vaccino sia disponibile nei prossimi 12-18 mesi.

Tempo e denaro

Da parte sua, il South China Morning Post dice che 17 anni dopo lo scoppio della sindrome respiratoria acuta grave (Sars) e sette anni dopo il primo caso di sindrome respiratoria del Medio Oriente (Mers), non esiste ancora un vaccino contro il coronavirus nonostante le decine di tentativi di svilupparlo.

"Mentre gli istituti di ricerca e le aziende di tutto il mondo competono per trovare possibili vaccini per un nuovo ceppo di coronavirus che ha infettato quasi 80.000 persone e ha causato più di 2.000 morti, la domanda è: questa volta sarà diverso", chiede il giornale cinese.

Secondo il South China Morning Post, garantire un vaccino efficace e sicuro per fermare questo tipo di malattia richiede tempo, ma anche molto denaro. E cita Michael Osterholm, direttore del Center for Infectious Disease Research and Policy dell'Università del Minnesota, che afferma che sviluppare, concedere in licenza e produrre un vaccino da zero può costare fino a 1 miliardo di dollari, compresa la costruzione di strutture speciali per produrlo.

Ma anche i finanziamenti sembrano essere disponibili, secondo il giornale. "Con Pechino sotto grande pressione per controllare l'epidemia che ha bloccato l'economia per settimane, la Cina è pronta a mobilitare qualsiasi risorsa.

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