L’esperta di AllianceBernstein Lei Qiu segnala le imprese che saranno favorite, da quelle che cavalcano la ‘gig economy’, al commercio omni-channel, alla robotica e intelligenza artificiale, fino alla transizione energetica
Inflazione e aumento dei tassi spingono molti investitori azionari a riconsiderare i titoli tecnologici e in rapida crescita, ma il contesto attuale è diverso dal passato come anche le imprese più preparate ad affrontarlo. Inflazione moderata e rialzi dei tassi sono la norma in una ripresa economica, ma il recente balzo dei prezzi al consumo USA spinge gli investitori a pensare che le pressioni potrebbero rivelarsi persistenti e le aspettative sono ai massimi dal 2012. Sono fattori che di solito non giocano a favore delle aziende ‘growth’, che prezzano gli utili futuri, ma il tipo d’inflazione che sta prendendo piede dopo il COVID potrebbe sostenere la sovra-performance delle aziende innovative più dinamiche.
INFLAZIONE IN PARTE TEMPORANEA
Lo sostiene Lei Qiu, Portfolio Manager—International Technology/Global Disruptors e Senior Research Analyst—Thematic & Sustainable Equities, di AllianceBernstein, secondo la quale alcune pressioni inflazionistiche, soprattutto quelle dovute alle strozzature produttive e distributive indotte dalla pandemia, potrebbero essere temporanee e normalizzarsi con la ripresa e il ribilanciamento delle dinamiche di domanda e offerta. L’inflazione potrebbe essere invece più persistente in altre aree, dove i cambiamenti sono più duraturi. Qiu fa l’esempio di lavoro, materiali ed energia, già interessati da importanti cambiamenti accelerati dalla crisi...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge