di Matt Scuffham e John O'Donnell
LONDRA/FRANCOFORTE (Reuters) - La Banca centrale europea sta elaborando un piano per far fronte a centinaia di miliardi di euro di potenziali crediti in sofferenza a seguito dell'epidemia di coronavirus, secondo quanto riferito a Reuters da due persone a conoscenza della questione.
Il progetto ha lo scopo di tutelare le banche commerciali da qualsiasi nuova ricaduta della crisi, nel caso in cui l'aumento della disoccupazione comprometta la possibilità di rimborsare i prestiti.
Secondo una delle fonti la Bce ha istituito una task force per esaminare l'idea di una 'bad bank' che raccolga le sofferenze bancarie in euro e il lavoro sul progetto ha subìto un'accelerazione nelle ultime settimane.
La Bce non ha commentato.
Il piano prevede che il Meccanismo europeo di stabilità, l'istituzione Ue che può fornire assistenza finanziaria ai Paesi dell'area dell'euro o alle banche, svolga un ruolo di garante della bad bank, secondo le fonti.
Secondo lo schema allo studio, la bad bank emetterebbe obbligazioni che le banche della zona euro acquisterebbero in cambio di portafogli di sofferenze. Le banche potrebbero poi depositare quei bond presso la Bce come collaterale dei finanziamenti erogati da Francoforte, secondo una delle fonti.
Le principali banche della zona euro potrebbero essere chiamate a unire le forze per sostenere questo progetto, secondo l'altra fonte.
Mentre i Paesi europei sono impegnati a promuovere il piano da 750 miliardi di euro per aiutare le economie colpite dalla pandemia, l'idea di una bad bank e il progetto della Bce potrebbero essere discussi tra i governatori delle banche centrali e i ministri nel corso di quest'anno.
Ieri a una domanda sulle bad bank, il responsabile della vigilanza Bce, Andrea Enria, ha detto che anche se appoggia l'idea, giudica "prematuro" discuterne ora perché non è ancora chiaro quanto sarà grave l'impatto della crisi da coronavirus.
Enria ha aggiunto che la Bce sta studiando il modo in cui le banche potrebbero affrontare la crisi, se dovesse peggiorare, e ha ricordato che gli istituti dispongono di oltre 600 miliardi di euro di patrimonio e che questo potrebbe essere sufficiente a meno di una seconda ondata di contagi.
(In redazione a Milano Cristina Carlevaro, Maria Pia Quaglia)