Di Alessandro Albano
Investing.com - Nuovo record dell'inflazione nell'Eurozona, che nel mese di ottobre ha visto i prezzi dei beni energetici accelerare di quasi il 42%, mentre i beni alimentari potrebbero spingere ulteriormente l'indice in caso di sospensione definitiva dell'accordo sul grano.
Secondo la stima flash dell'Eurostat, l'indice dei prezzi al consumo ha registrato un aumento su base annua del 10,7% rispetto al consenso di mercato del +10,2% e al +9,9% di settembre.
Tra le principali componenti dell'inflazione, l'energia ha per l'ennesima volta segnato il tasso annuo più alto (41,9%, rispetto al 40,7% di settembre), seguita da cibo, alcol e tabacco (13,1%, rispetto all'11,8% di settembre), beni industriali non energetici (6,0%, rispetto al 5,5% di settembre) e servizi (4,4%, rispetto al 4,3% di settembre).
La lettura segue quando comunicato dall'Istat venerdì, che cha registrato l’aumento dell’inflazione complessiva italiana del 2% per il mese di ottobre a cui corrisponde un’inflazione dell'11,9% rispetto ad ottobre 2021 (dall’8,8% di settembre a/a), segnando il livello più alto dal giugno 1983.
Dal punto di vista dell'attività economica, il PIL dell'area euro ha segnato un rallentamento nel terzo trimestre pari al +0,3% dal +0,8% del trimestre precedente.
Su base annua, il PIL del Q3 è aumentato al 2,1% dal +4,3% del periodo aprile-giugno.
Con un'inflazione sempre più alta e l'inizio del rallentamento economico, molti si stanno chiedendo come risponderà la Banca centrale europea, che giovedì scorso ah aumentato i tassi di 75 punti base per la seconda volta di seguito mantenendo la lotta all'inflazione come la priorità numero uno.
Pur riconoscendo che una recessione nell'area valutaria "sta diventando sempre più probabile", il governatore della banca centrale olandese Klaas Knot ha dichiarato domenica di essere favorevole ad un aumento dei tassi di 50 o 75 punti base nell'ultima riunione di dicembre.
Tuttavia, altri funzionari sembrano preoccupati per un'eventuale flessione dell'economia. Tra questi c'è il governatore di Bankitalia Ignazio Visco: "il rischio che il deterioramento delle prospettive economiche si riveli peggiore del previsto, rendendo sproporzionato un passo troppo rapido nella normalizzazione dei tassi di interesse, non dovrebbe essere sottovalutato", ha dichiarato lunedì.
In risposta ai dati Eurostat, l'EUR/USD è in calo sotto $0,993, mentre il Bund a 10 anni è in forte rialzo ad un rendimento del 2,143%