Di Mauro Speranza
Investing.com – Dopo mesi di attesa si sono aperte le urne negli Stati Uniti per l’elezione del Presidente degli Stati Uniti, con l’uscente Donald Trump che sfida Joe Biden, ex vicepresidente di Barak Obama.
Nel secondo dibattito presidenziale che si è svolto la settimana scorsa, tra i temi che hanno acceso la discussione c’è stato il finanziamento ai candidati in corsa da parte delle società quotate a Wall Street. Lo sfidante Biden attaccava Trump accusandolo di aver informato il consiglio di finanzieri dell’Istituto Hoover, think tank conservatore, alla fine di febbraio circa la pericolosità del coronavirus, mentre pubblicamente minimizzava, notizia diffusa dal New York Times.
Il consulente economico del presidente, Tomas J. Philipson, informava il gruppo di non poter ancora stimare gli effetti del virus sull'economia americana, avvisando che potesse rivelarsi peggiore di rispetto ai messaggi pubblici di Trump.
Come risposta a Biden, Trump contrattaccava affermando: “sei tu quello che prende i soldi da Wal Street. Io non li prendo”.
Negli Stati Uniti la legge prevede che i candidati debbano rendere pubblico l’elenco dei loro finanziatori e di conseguenza le lobby agiscono maggiormente alla luce del sole rispetto ad altri paesi.
Tecnicamente, i finanziamenti vengono erogati a comitati di raccolta fondi, i quali possono accettare contributi maggiori rispetto alle campagne dirette.
La gran parte dei nomi dei finanziatori, però, resteranno sconosciuti fino alla fine del prossimo mese.
I finanziatori di Donald Trump
Tra i sostenitori economici del Presidente uscente, due dei cinque più ricchi gestiscono società finanziarie e sono collegate a società quotate a Wall Street.
Da Blackstone (NYSE:BX), il ceo Stephen Schwarzman ha donato quasi 700 mila dollari dal 2017 a Trump Victory, il gruppo di raccolta fondi congiunto tra il Comitato nazionale repubblicano e la campagna Trump, mentre ha sostenuto America first, un comitato di azione politica legato a Trump con altri 3 milioni di dollari.
Thomas Peterflly, ceo di Interactive Brokers Group Inc (NASDAQ:IBKR), ha finanziato l’elezione di Trump nel 2017 con 250 mila dollari, mentre nel settore finanziario troviamo anche il venture capitalist Douglas Leone, il banchiere esperto in investimenti Warenne Stephens e il money manager Ken Fisher.
La fetta più grande dei finanziamenti di Trump è arrivata dal magnate dei casinò, Sheldon Adelson con oltre 180 milioni di dollari in gare federali, mentre lui e sua moglie hanno finanziato Trump Victory con 580 mila dollari e con 75 milioni Preserve America, altro soggetto pro Trump.
Tra i finanziatori legati a società quotate c’ anche David Duffield, cofondatore di Workday Inc (NASDAQ:WDAY), con un totale di 1,2 milioni di dollari a Trump Victory, in tandem con la moglie Cheryl.
Anche la moglie del quinto più ricco gestore di fondi speculativi, Carl Icahn, ha partecipato con 2.800 dollari con un comitato che sostiene Trump. Da Forbes, però, spiegano che quest’anno non è stata trovata traccia di finanziamenti da parte del marito, dopo che nel 2017 era stato per un breve periodo consigliere del Presidente sul tema dei regolamenti finanziari, poi dimessosi per conflitto di interesse.
I finanziatori di Joe Biden
Per quanto riguarda lo sfidante, Forbes segnala Lukas Walton, erede di Walmart Inc (NYSE:WMT), con il suo primo contributo a Biden di almeno 5.600 dollari. Sua madre, Christy Walton, è stata la prima miliardaria a finanziare il The Lincoln Project all’inizio di quest’anno, anche la rivista economica non specificata l’ammontare.
Finanziamento molto più importante, 620mila dollari, è arrivato ddl ceo della piattaforma cloud Twilio, Jeff Lawson, e da parte del co-fondatore di Facebook Inc (NASDAQ:FB), Dustin Moskovitz.
Nel mondo della tecnologia, la lista dei finanziatori di Biden vede anche il venture capitalist, Vinod Khosla, il fondatore di Netscape, Jim Clark, l’ad di Epic Systems, Judy Faulkner. A questi si aggiungono l’investitrice Jennifer Pritzker, ex donatrice di Trump, e suo cugino, il miliardario governatore dell’Illinois, J.B. Pritzker.
Tra gli altri nomi spicca la moglie di George Lucas, creatore di Star Wars, con oltre 300 mila dollari a comitati vicini a Biden, mentre lo stesso George ha finanziato la candidata democratica alla vicepresidenza, Kamala Harris nel 2019. Restando nel mondo dello spettacolo, l’attore e produttore, Tyler Perry, si è unito ufficialmente alla classifica dei miliardari di Forbes questo mese, ha finanziato Biden ad agosto.