Mario Draghi, ex primo ministro italiano ed ex presidente della Banca centrale europea (BCE), in un'intervista rilasciata al Financial Times giovedì 9 novembre 2023, ha avvertito di un'imminente recessione nell'Unione europea (UE). Questa previsione arriva nonostante una leggera crescita economica dello 0,1% nell'economia generale dell'UE durante il terzo trimestre.
Draghi prevede che questa flessione si manifesterà nella prima metà del 2024, attribuendola a diversi fattori, tra cui una contrazione marginale dello 0,1% dell'economia dell'Eurozona nel terzo trimestre, come riportato da Eurostat. Le sue preoccupazioni fanno eco a quelle del Fondo Monetario Internazionale (FMI) che, all'inizio di questa settimana, ha previsto un modesto aumento della crescita europea più ampia dall'1,3% di quest'anno all'1,5% nel 2024, nonostante la leggera crescita registrata nel terzo trimestre.
Durante il suo mandato alla BCE dal 2011 al 2019, Draghi ha individuato le sfide principali che contribuiscono al rallentamento economico dell'Europa. Tra queste, la bassa produttività, gli alti costi dell'energia e la mancanza di manodopera qualificata. Ha inoltre evidenziato il calo di competitività dell'Europa nei confronti di potenze globali come Stati Uniti, Cina, Corea del Sud e Giappone negli ultimi due decenni.
Si prevede che la prevista recessione avrà un impatto sulle imprese, sull'occupazione e sul tenore di vita in tutta l'UE, segnalando la necessità di interventi urgenti per affrontare queste cause profonde. Poiché queste sfide economiche persistono, l'avvertimento di Draghi sottolinea l'importanza di una pianificazione strategica e di un'azione decisiva per salvaguardare il futuro economico dell'Europa.
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