Le sanzioni stanno colpendo duramente l’economia russa e il numero di società occidentali che sta abbandonando il Paese cresce sempre di più
Più o meno trent’anni fa, dopo il collasso dell’Unione Sovietica, le grandi aziende occidentali cominciarono ad arrivare in Russia. McDonald’s, Coca-Cola (NYSE:KO), Levi’s e altri simboli fino ad allora proibiti inondarono un mercato ancora inesplorato. Oggi, con le sanzioni seguite all’invasione dell’Ucraina, gli stessi marchi hanno fatto o stanno facendo il percorso inverso e dicono addio (o arrivederci) alla Russia.
AZIENDE PETROLIFERE
La prima a lasciare la Russia è stata la compagnia petrolifera BP (LON:BP), che domenica ha ceduto il 20% di Rosneft di cui era proprietaria. Poco dopo l’esempio è stato seguito da Shell, per restare nel settore energetico, oltre a ExxonMobil (NYSE:XOM) e alla compagnia norvegese Equinor. Total, invece, ha detto stop a nuovi investimenti, ma finora non ha abbandonato del tutto il mercato russo...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge