Jamie Stuttard, Head of Global Macro Fixed Income Team di Robeco, vede una dinamica in due tempi alimentata dalla forte ripresa USA, con gli spread destinati ad allargarsi, creando poi occasioni di ingresso
Gli Stati Uniti sono proiettati verso una crescita di oltre il 6% nel 2021, la migliore da 37 anni, con effetti importanti attesi su occupazione ma anche inflazione. Gli Usa stanno davvero prendendo il centro della scena, un posto finora occupato dalla Cina. I prezzi al consumo americano potrebbero accelerare al 3,6%, ma bisogna guardare all’inflazione da tre diverse prospettive: tattica, ciclica e secolare. Lo sottolinea un commento di Jamie Stuttard, Head of Global Macro Fixed Income Team di Robeco, secondo cui dal punto di vista tattico si presenterà una gobba nel 2021 dovuta soprattutto al confronto anno su anno, con un “effetto base” che alla fine si normalizzerà. In Europa la gobba sarà doppia perché gli effetti base dei prezzi dell’energia nel secondo trimestre saranno seguiti da nuovi effetti base dovuti all’IVA tedesca nella seconda metà dell’anno.
PRESSIONI AL RIALZO DELL’INFLAZIONE
Le prospettive cicliche, secondo Stuttard, devono tener conto che forse si sta facendo troppo allentamento fiscale, che spinge l’eccesso di liquidità verso attività rischiose, mentre c’è una certa pressione al rialzo dell’inflazione a causa della riapertura e dell’aumento della spesa per i servizi. Quest’anno comunque la politica fiscale degli Stati Uniti è stata molto aggressiva, intorno al 25% del PIL, ma non tutto verrà speso subito. Per le infrastrutture ad esempio il programma dura 10 anni. Gli Stati Uniti sono stati molto più aggressivi in politica fiscale rispetto al 2009 e al 2010...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge
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