Secondo Mark Lacey di Schroders (LON:SDR), la decisione dell’Arabia Saudita di aumentare le esportazioni ha provocato il maggior taglio dei prezzi del petrolio dal 2004, mettendo sotto pressione le società del settore
Il regno dell’Arabia Saudita ha dichiarato a tutti gli effetti una guerra dei prezzi nel mercato del petrolio, dopo il fallimento dei dialoghi con la Russia sulle quote di output: la decisione ha portato a “un crollo del prezzo ufficiale di vendita di 7-8 dollari al barile per l’Europa e gli Usa e di 4-6 dollari al barile in Asia”, spiega una nota a cura di Mark Lacey, head of commodities di Schroders.
TAGLIO DRASTICO DEI PREZZI
“Inoltre, a livello locale è stata data la notizia che l’Arabia Saudita aumenterà le esportazioni, portandole fino a 800mila barili al giorno in un mercato in cui l’offerta è già eccessivamente alta”, sottolinea l’esperto, secondo cui si tratta del maggiore taglio dei prezzi del petrolio dal 2004 almeno, e ciò “spinge i prezzi di alcuni tipi di petrolio come Arab Light ai minimi sin dal quarto trimestre del 2009, mentre in Europa Arab Light verrà scambiato a 10,25 dollari Usa in meno rispetto al Brent crude”...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge
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