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Pmi: l’Eurozona rallenta, in Italia si contraggono anche i servizi

Pubblicato 05.09.2023, 11:19
© Reuters.
SPGI
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Peggio delle attese e sotto la soglia critica dei 50 punti. I servizi si contraggono ad agosto in Italia, l’indice dell'indagine Hcob Pmi di S&P, che rileva l'attività terziaria del nostro Paese, si è posizionato a quota 49,8, inferiore alle stime degli analisti che prevedevano 50,4, ed in calo rispetto al 51,5 fatto registrare a luglio.

Come rilevato nella nota, l’indice ha segnalato “un calo marginale dell'attività e la prima contrazione dell'anno in corso”.

Nello specifico, “Il settore dei servizi italiano ha subito il calo concomitante dell'attività e dei nuovi ordini, con le aziende che hanno riportato un difficile contesto economico. Anche la fiducia sul futuro si è indebolita poiché le aziende hanno segnalato un certo timore che la domanda possa risentire dei prezzi alti e dei tassi di interesse elevati”.

In calo anche l'occupazione per il secondo mese consecutivo. “Date le tristi prospettive, sia settore terziario che quello manifatturiero stanno ora tagliando i posti di lavoro. I numeri storicamente bassi sulla disoccupazione pubblicati recentemente dall’ISTAT per l’Italia, al 7.3% a giugno, a breve potrebbero indicare un rialzo”, ha commentato Tariq Kamal Chaudhry, economist di Hamburg Commercial Bank.

I dati italiani si inseriscono in un contesto di crisi che coinvolge tutta l’Unione europea. Infatti, l'indice Pmi sull'attività dei servizi nell'Eurozona, realizzato da S&P Global Inc (NYSE:SPGI), ha registrato una flessione a 47,9 punti nel mese di agosto dai 50,9 punti di luglio, toccando il valore minimo da 30 mesi. È la prima volta da dicembre che l'attività terziaria entra in fase di contrazione con un valore inferiore ai 50 punti.

Le stime della vigilia erano per una lettura a 48,3 punti. L'indice composito (che unisce terziario e manifatturiero) è invece sceso ad agosto a 46,7 da 48,6 di luglio: si tratta del terzo mese consecutivo di contrazione della produzione ed il calo più rapido da novembre 2020. Ma se si esclude il periodo della pandemia, l'attività è crollata ai minimi da marzo 2013, quando si arrivò alla crisi del debito sovrano.

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