👀 Occhio a queste occasioni: I titoli più sottovalutati da comprare adessoGuarda la lista

Powell, nuova era per la Fed: 2% di inflazione non più diktat

Pubblicato 27.08.2020, 16:02
© Reuters.
US500
-
DJI
-
IXIC
-

Di Mauro Speranza 

Investing.com – Finisce l’era della ‘dittatura’ del 2% come tasso massimo di inflazione per la Federal Reserve. "La Fed metterà l'occupazione davanti all'inflazione nella sua nuova strategia di politica monetaria", ha sottolineato Powell, nell'intervento via webcast al Simposio di Jackson Hole.

Il 2% dunque, da questo momento rappresenterà non più il limite ma sarà possibile per l’economia americana un tasso “pari in media al 2% nel tempo”, senza dover scalpitare per alzare i tassi di interesse, segnando così una revisione “robusta” della politica monetaria della Fed.

Pertanto, come conseguenza i tassi sui fed funds Usa potranno rimanere ai livelli attuali, praticamente attorno allo zero, per un periodo più lungo di tempo.

“Il nostro approccio potrebbe piuttosto essere visto come una forma flessibile di targeting dell'inflazione media. Le nostre decisioni su una politica monetaria appropriata continueranno a riflettere un'ampia gamma di considerazioni e non saranno dettate da alcuna formula. Naturalmente, se si creano pressioni inflazionistiche eccessive o se le aspettative di inflazione superano il nostro obiettivo, non esiteremo ad agire", ha spiegato Powell nel suo discorso.

Il presidente della Fed ha aggiunto che questo nuovo approccio è guidato da cambiamenti di fondo nell'economia, tra cui un potenziale di crescita più basso e tassi di interesse persistentemente bassi, oltre che da una bassa inflazione.

In particolare, il numero degli americani che hanno presentato domanda iniziale di sussidio di disoccupazione è pari a 1,006 milioni per la scorsa settimana, dato peggiore delle attese, mentre quello della settimana precedente è stato rivisto leggermente al ribasso ad 1,104 milioni da 1,106 milioni.

Il numero di richieste continue, che viene riportato con una settimana di ritardo rispetto a quelle iniziali, è sceso a 14,535 milioni. Il dato della settimana precedente è stato rivisto al ribasso a 14,785 milioni.

Nel frattempo, un secondo report ha rivelato che la contrazione del PIL USA del secondo trimestre è stata rivista al rialzo a -31,7%  in termini annui dalla stima preliminare di -32,9%.

A Wall Street, intanto, la seduta si tinge di verde per i principali indici americani, con il Dow Jones che si avvicina al +1%, seguito dallo S&P 500, mentre intorno alla parità resta il Nasdaq.

Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.