Di Alessandro Albano
Investing.com - Giovedì la Banca centrale europea comunicherà la decisione sui tassi d'interesse, in un contesto di forte incertezza sui mercati provocata in ultima istanza dal crollo della californiana SVB (NASDAQ:SIVB) e dagli effetti sul sistema bancario.
Gli addetti ai lavori sono concordi su un altro aumento di 50 punti base come già annunciato dalla stessa Bce in occasione del meeting di inizio febbraio, mentre restano aperte le opzioni circa il percorso che seguire Francoforte nei prossimi mesi.
"Mentre è quasi scontato che durante la riunione di domani ci sarà un rialzo di 50 punti base del tasso di rifinanziamento principale da parte della BCE, ciò che sarà davvero importante saranno i segnali circa le mosse future che verranno lanciati dalla Presidente Lagarde", scrive in una notaGero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM.
Mirabaud si aspetta quindi che il tasso principale di rifinanziamento sarà aumentato di 50 pb al 3,5%, con tasso sui depositi al 3% (+50 pb), ma per quanto riguarda la forward guidance, "ci aspettiamo che Lagarde suggerisca che a maggio sarà più probabile una mossa di 50 pb di una mossa di 25 pb".
"Oltre maggio, continuiamo ad avere, nel medio termine, uno scenario di base più dovish per quanto riguarda i rialzi dei tassi", precisa l'economista.
Intanto, sui mercati il principale indicatore del rischio di credito nel sistema bancario della zona euro è balzato ai massimi da metà luglio, riflettendo i crescenti livelli di panico degli investitori per il rischio di contagio derivante dal fallimento di tre banche statunitensi in meno di una settimana.
Il cosiddetto spread FRA-OIS, che misura il divario tra il tasso a tre mesi della zona euro e il tasso overnight index swap, è balzato a 21,08 punti base questa settimana, raggiungendo i massimi dal 19 luglio 2022.
In questo senso, spiega in una nota separata Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, "c'è stato un primo segnale di allarme arrivato da oltreoceano in conseguenza delle politiche monetarie restrittive delle banche centrali (in questo caso della FED). Guardando anche la reazione dei mercati europei soprattutto del settore bancario possiamo facilmente osservare che le condizioni macroeconomiche stanno iniziando a cambiare".
Secondo Diodovich, per le banche centrali ora il compito "diventa ancora più arduo e difficile", in quanto "devono portare avanti politiche monetarie restrittive per combattere le pressioni inflazionistiche (inflazione core ancora persistente su livelli troppo alti e non tollerabili), sapendo che un restringimento monetario aumenterà i rischi di instabilità finanziaria del sistema. Un dilemma tra stabilità dei prezzi e stabilità finanziaria".
Nonostante questo IG concorda con Mirabaud e prevede un aumento di 50 punti base nella prossima riunione di giovedì con un posizionamento che "davvero dipendente dai dati macroeconomici e dalla stabilità finanziaria dell’Eurozona".
Il broker, tuttavia, non si aspetta "nessuna forward guidance da parte di Christine Lagarde" con le decisioni che "saranno prese meeting by meeting", mentre la comunicazione "dovrebbe rimanere hawkish".
Il rischio, avverte infine lo strategist di IG, che la comunicazione e i toni della BCE possano essere deboli o male interpretati dai mercati "è elevatissimo, tenendo conto delle passate esperienze comunicative del governatore Lagarde".
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