DI Geoffrey Smith e Alessandro Albano
Investing.com - L'aumento dei tassi obbligazionari sta mandando in tilt le principali Borse internazionali, con i prezzi delle materie prime che potrebbero intaccare la crescita economica portando ad un cambio del regime economico. I prezzi del gas sono di nuovo ai massimi storici in Europa, mentre il greggio scambia sui massimi pluriennali, con diverse banche centrali che hanno deciso di intervenire per calmare la situazione nei rispettivi Paesi. Lato macro, attenzione ai dati ADP sull'occupazione Usa. Ecco i principali marker mover di mercoledì:
1. Tassi in rialzo
I timori per un cambio di regime economico di stagflazione stanno attraversando i mercati azionari e obbligazionari, dopo che i prezzi del gas naturale e dell'energia elettrica hanno segnato nuovi massimi in Europa. Il rendimento dell'obbligazione tedesca a 10 anni è salito fino a -0,16%, il massimo da maggio, mentre l'omologo britannico è salito all'1,13%, il più alto da oltre due anni, e il Btp a dieci anni è in rialzo del 6% ad un rendimento dello 0,91% (livelli di fine giugno).
I futures sul gas europeo per novembre hanno toccato i massimi storici di 149,2, con un rialzo del 28% giornaliero, con Brent ai massimi in sette anni oltre $83 al barile dopo la decisione dell'OPEC di mantenere invariati i livelli di produzione.
L'economia, nel frattempo, ha mostrato segnali di un forte rallentamento, con gli ordini manifatturieri tedeschi in calo del 7,7% nel mese di agosto, in gran parte a causa del settore automobilistico e della carenza di chip. Intanto la Russia resta ancora in attesa dell'approvazione normativa europea per i flussi di gas attraverso il nuovo gasdotto Nord Stream 2.
I mercati europei segnano tutti pesanti ribassi, con DAX, MIB e CAC in calo del 2%. Stesso andamento per lo Euro Stoxx 50.
2. Occupazione Usa
I rendimenti dei titoli dei Treasury, con decennale oltre l'1,56% (massimi da giugno), hanno risentito anche dell'incertezza in corso sul dibattito sul tetto del debito e dei timori che l'aumento dei prezzi globali dell'energia si trasformerà in una maggiore inflazione negli Stati Uniti attraverso la trasmissione del gas naturale.
La domanda europea e cinese per le esportazioni di gas naturale liquefatto continua a creare scompiglio sui prezzi di riferimento statunitensi, aumentati di un altro 0,9% durante la notte a $6,369 per mm Btu, valori triplicati nell'ultimo anno.
Nell'agenda economica, attenzione al report privato dell'ADP sull'occupazione del settore non agricolo, che dovrebbe mostrare un'accelerazione delle assunzioni a 428.000 dai 374.000 di agosto. L'indicatore rappresenta una buona prefazione per i più seguiti dati del governo che verranno pubblicati venerdì.
3. Futures rossi a Wall Street
Le azioni statunitensi dovrebbero aprire in forte calo per la pressione dell'aumento dei prezzi dell'energia e l'aumento dei rendimenti. I futures indicano un calo di 370 punti per il Dow Jones, un rosso di 56 punti per lo S&P 500 e -222 punti per il Nasdaq 100, l'indice più sensibile al contesto bond/inflazione vista la sua composizione.
4. Aumento dei tassi d'interesse
Prosegue le stretta monetaria delle banche centrali, dopo che la Reserve Bank of New Zealand ha aumentato il suo tasso di riferimento di 25 punti base allo 0,5%, adducendo a importanti pressioni inflazionistiche. L'Islanda ha seguito lo stesso esempio, alzando il tasso di riferimento all'1,50% dall'1,25%.
In Europa, la banca centrale della Polonia è sotto crescenti pressioni per aumentare i tassi per la prima volta nell'era della pandemia, mentre Ungheria, Repubblica Ceca e Romania hanno tutte rivisto la politica monetaria nelle ultime riunioni.