Investing.com - Il prezzo dell’oro comincia la settimana in calo questo lunedì, con gli investitori che reagiscono ai dati del Dipartimento per il Lavoro USA secondo cui i compensi il mese scorso hanno registrato l’aumento annuo maggiore in oltre 8 anni e mezzo.
I dati hanno alimentato le aspettative che l’inflazione sia in ripresa e che ci siano ulteriori aumenti dei tassi di interesse all’orizzonte.
Sul Comex, i future dell’oro scendono a 1.336,10 dollari lì’oncia troy alle 3:15 ET (08:15 GMT), non lontano dal minimo di due settimane di 1.330,10 dollari segnato nella scorsa seduta.
L’oro è crollato di quasi l’1% venerdì dopo il report sull’occupazione USA migliore del previsto che ha spinto il dollaro ed il rendimento dei Buoni del Tesoro poiché i dati hanno gettato le basi per eventuali aumenti dei tassi di interesse più aggressivi da parte della Federal Reserve quest’anno.
La maggior parte degli economisti ritiene che la banca centrale USA alzerà i tassi tre volte nel 2018. Tuttavia, i mercati ora iniziano ad abituarsi all’idea che la Fed possa intervenire quattro volte.
Il metallo prezioso risente dell’andamento dei tassi di interesse USA, il cui aumento fa salire il costo degli investimenti senza rendimento come i lingotti.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento della valuta statunitense contro sei principali rivali, sale a 89,05, restando al di sopra del minimo di oltre quattro anni di 88,25 registrato alla fine del mese scorso.
Il rendimento dei Buoni del Tesoro sale, con i buoni a 10 anni, che rappresentano il riferimento, che schizzano al massimo di oltre quattro anni di circa il 2,87%.
Le voci circa la possibilità che le principali banche centrali mondiali comincino ad inasprire la politica monetaria più velocemente del previsto ha comportato un selloff sul mercato globale dei bond quest’anno, con i rendimenti negli Stati Uniti, in Europa ed in Asia che sono schizzati alle stelle.
I riflettori dei mercati finanziari globali saranno puntati sul vertice di politica monetaria della Banca d’Inghilterra in agenda questa settimana, per avere dettagli sulla tempistica del prossimo aumento dei tassi da parte della banca.
Sarà una settimana tranquilla per Stati Uniti e zona euro, poiché sono previsti solo pochi dati non molto rilevanti.
Washington resterà al centro della scena, con il Congresso che dovrà affrontare l’imminente scadenza del bilancio dell’8 febbraio.
Intanto, i future dell’argento sono pressoché invariati a 16,70 dollari l’oncia troy.
Il prezzo del palladio, intanto, crolla dell’1,5% a 1.029,05 dollari l’oncia.
Il platino, intanto, scende dello 0,4% a 995,50 dollari l’oncia.
Il rame è pressoché invariato a 3,195 dollari la libbra.