CERNOBBIO (Reuters) - La scoperta del maxi giacimento di gas in Egitto da parte di Eni potrebbe portare alla costruzione di un altro rigassificatore in Italia, che si aggiungerebbe ai tre già esistenti, con il fine di aumentare la capacità di importazione del metano dal paese del nordafrica.
Lo ha detto l'AD di Snam, Carlo Malacarne, parlando a margine del workshop Ambrosetti.
"E' una scoperta che nel medio-lungo periodo è destinata ad aumentare l'importanza dell'Italia come corridoio Sud verso l'Europa. La possibilità di avere fonti di gas nell'area mediterranea è positiva".
Il gas che sarà estratto da questo maxi giacimento, di cui Eni detiene il 100% dei diritti di esplorazione, andrà a soddisfare la domanda interna egiziana, ma non è da escludere che una parte possa anche andare all'estero e quindi in Italia come Gnl. "Una parte del gas che arriverà dall'Egitto servirà per i consumi interni, ma vista l'alta quantità del giacimento, ci sarà anche la possibilità di portarlo altrove, sia attraverso la Tap quando sarà ultimata, che eventualmente sotto forma di
gas liquido grazie ad un nuovo rigassificatore".
Secondo l'AD di Snam, "ci potrebbe essere anche la realizzazione di un nuovo rigassificatore in Italia. Quello in fase più avanzata dal punto di vista dlele procedure è in Sicilia a Porto Empedocle".
Al momento in Italia sono operanti tre rigassificatori: Panigaglia in Liguria (Snam), al largo di Trieste (Edison) e Livorno (Olt).
(Giancarlo Navach)