MILANO, 13 ottobre (Reuters) - Piazza Affari registra una seduta in netto calo, tirando il fiato dopo la corsa che l'aveva riportata sui livelli di due mesi fa.
A tenere banco continua ad essere l'evoluzione della crisi del debito nella zona euro. Ora il focus è tornato ad essere puntato sulle banche e, in particolare, sulla necessità di reperire nuove risorse.
In un report dedicato al progetto di Allianz di trasformare l'Efsf in un assicuratore di bond sovrani, Credit Suisse scrive che "sarebbe un passo nella direzione giusta". E aggiunge che una riduzione del livello di stress sul debito sovrano gioverebbe, in particolare, all'Italia, che "è stata trattata ingiustamente", dato che "ha un problema di competitività e di liquidità, ma non un problema di solvibilità". Anzi, conta su cinque vantaggi sul resto dell'Europa periferica: un avanzo primario, una media di maturazione del debito di sette anni, un tasso di leverage basso, un debito netto con l'estero pari ad appena il 20% del Pil, limitato ricorso ai prestiti Bce.
In chiusura, l'indice FTSE Mib ha perso il 3,71%, tornando sotto quota 16.000 punti (15.894,39 punti la chiusura, 15.878,67 punti il minimo intraday), riconquistata lunedì scorso. L'AllShare ha ceduto il 3,08% e il Mid Cap l'1,5%. Se ieri il listino di Milano aveva registrato la migliore performance in Europa, oggi la debolezza delle banche ne ha fatto il fanalino di coda continentale.
Volumi per un controvalore di circa 2,6 miliardi di euro.
* Banche a picco, affossate da una combinazione di realizzi e timori legati ad aumenti di capitale nel quadro di una soluzione complessiva della crisi del debito nella zona euro. I risultati trimestrali di JP Morgan non hanno aiutato il comparto. UNICREDIT ha ceduto il 12,1%, INTESA SANPAOLO l'8,15%, BANCO POPOLARE l'8,96%, UBI il 6,03% e MONTEPASCHI il 4,05%.
* A lungo in controtendenza, POP MILANO (-2,81%) è stata colpita dalle prese di beneficio nel pomeriggio.
* In volo ieri, l'automotive ha ritracciato: FIAT INDUSTRIAL -7,54%, EXOR -5,84% e FIAT -5,53%.
* ENEL (-3,12%) ha pagato dazio, secondo l'interpretazione dei trader, ad un'intervista dell'AD Fulvio Conti, in particolare ad un riferimento alla possibile revisione del dividendo a causa di imposte straordinarie. Un portavoce della società, però, ha dichiarato a Reuters che è confermata la politica di payout del 60% dell'utile operativo netto.
* Un operatore mette in relazione il calo di Enel con uno switch con ENEL GREEN POWER (+1,18%).
* Hanno retto i classici titoli difensivi, come SNAM (+0,83%), ANSALDO STS (+1,47%) e TERNA (invariata).
* Tra le mid cap, positiva CIR (+1,79%), nella giornata in cui un portavoce di Inter Rao ha detto che l'utility russa sta studiando vari asset energetici, inclusa Sorgenia.
(Redazione Milano, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 02 66129709, Reuters messaging: massimo.gaia.reuters.com@reuters.net) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia