Investing.com – Mancava solo quest’ultimo passo per completare il contrasto all’evasione fiscale, entro questa settimana il direttore dell’Agenzia delle entrate Attilio Befera dovrebbe dare il via al decreto che consente il libero all’accesso ai movimenti dei conti correnti dei contribuenti italiani da parte del fisco.
In realtà il fisco è già ora in possesso di dettagliate ed approfondite informazioni su ciascun contribuente quali possesso di auto, immobili, barche , utenze telefoniche, di acqua, luce, gas, polizze assicurative ecc. ecc.,
Entro il 31 ottobre p.v. però, le banche e qualsiasi altro operatore finanziario dovranno fornire per via telematica ed automaticamente dall’archivio dei conti correnti dei loro clienti, i dati relativi ai saldi ed ai movimenti relativi all’anno 2011.
Dai tredicimila soggetti interessati da questa incombenza, verranno forniti al fisco i dati accorpati, cioè i saldi di quanto versato e prelevato, e non il completo dettaglio delle singole operazioni, di ciascun conto corrente.
Il fisco non dovrà più richiedere nessun dato in quanto li riceverà in automatico dai soggetti obbligati a svolgere queste comunicazioni e potrà utilizzare quei dati in fase preventiva a qualsiasi accertamento.
Entro il marzo del 2014 dovranno essere forniti i dati relativi all’anno 2012 ed è prevista una completa messa a regime del sistema entro l’aprile 2015.
Per garantire la massima privacy nella trasmissione dei dati è stato realizzato uno specifico canale dedicato.
Questa misura, relativa ai dati dei conti correnti, è stata introdotta dal governo Monti con il decreto Salva Italia ma esisteva già a partire dall’anno 2005, una raccolta di dati quali, ad esempio, i bonifici periodici, e le operazioni effettuate agli sportelli per contante e secondo i dati forniti dall’agenzia sono presenti in archivio già 950 milioni di operazioni di questo tipo effettuate da circa 90 milioni di soggetti.
La task force impiegata per il controllo di questi ultimi importanti dati relativi ai conti correnti sarà inizialmente composta da un ristretto numero di funzionari i quali, soli, avranno accesso ai dati ed avranno lo specifico compito di estrapolare delle liste di contribuenti a maggior rischio di evasione.
Le liste saranno poi inviate alle agenzie locali delle imposte, per approfondimenti e verifiche sui soggetti segnalati.
Secondo il parere di alcuni osservatori, questa impostazione unita all’elevata percentuale di prelievo fiscale, potrebbe comportare per i contribuenti, una concreta situazione di oppressione fiscale che potrebbe, se non opportunamente gestita, innescare fenomeni di reazione.
In realtà il fisco è già ora in possesso di dettagliate ed approfondite informazioni su ciascun contribuente quali possesso di auto, immobili, barche , utenze telefoniche, di acqua, luce, gas, polizze assicurative ecc. ecc.,
Entro il 31 ottobre p.v. però, le banche e qualsiasi altro operatore finanziario dovranno fornire per via telematica ed automaticamente dall’archivio dei conti correnti dei loro clienti, i dati relativi ai saldi ed ai movimenti relativi all’anno 2011.
Dai tredicimila soggetti interessati da questa incombenza, verranno forniti al fisco i dati accorpati, cioè i saldi di quanto versato e prelevato, e non il completo dettaglio delle singole operazioni, di ciascun conto corrente.
Il fisco non dovrà più richiedere nessun dato in quanto li riceverà in automatico dai soggetti obbligati a svolgere queste comunicazioni e potrà utilizzare quei dati in fase preventiva a qualsiasi accertamento.
Entro il marzo del 2014 dovranno essere forniti i dati relativi all’anno 2012 ed è prevista una completa messa a regime del sistema entro l’aprile 2015.
Per garantire la massima privacy nella trasmissione dei dati è stato realizzato uno specifico canale dedicato.
Questa misura, relativa ai dati dei conti correnti, è stata introdotta dal governo Monti con il decreto Salva Italia ma esisteva già a partire dall’anno 2005, una raccolta di dati quali, ad esempio, i bonifici periodici, e le operazioni effettuate agli sportelli per contante e secondo i dati forniti dall’agenzia sono presenti in archivio già 950 milioni di operazioni di questo tipo effettuate da circa 90 milioni di soggetti.
La task force impiegata per il controllo di questi ultimi importanti dati relativi ai conti correnti sarà inizialmente composta da un ristretto numero di funzionari i quali, soli, avranno accesso ai dati ed avranno lo specifico compito di estrapolare delle liste di contribuenti a maggior rischio di evasione.
Le liste saranno poi inviate alle agenzie locali delle imposte, per approfondimenti e verifiche sui soggetti segnalati.
Secondo il parere di alcuni osservatori, questa impostazione unita all’elevata percentuale di prelievo fiscale, potrebbe comportare per i contribuenti, una concreta situazione di oppressione fiscale che potrebbe, se non opportunamente gestita, innescare fenomeni di reazione.