Investing.com - Il dollaro continua a scendere negli scambi asiatici di questo lunedì, dopo essersi indebolito per tre sedute consecutive da quando la Federal Reserve ha segnalato di essere pronta a tagliare i tassi di interesse quest’anno per contrastare il rallentamento economico globale, esacerbato dalle tensioni commerciali.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,1% a 95,643 alle 1:18 ET (05:18 GMT).
I riflettori questa settimana saranno puntati sui rapporti tra Washington e Pechino, per capire se riusciranno a risolvere gli attriti commerciali in occasione dell’imminente summit in Giappone dei leader del G20.
Il Presidente USA Donald Trump ed il Presidente cinese Xi Jinping hanno entrambi confermato che si incontreranno durante il summit per discutere delle questioni legate al commercio.
Tuttavia, a pochi giorni dal summit, gli Stati Uniti hanno inserito altre cinque aziende tech cinesi sulla lista nera commerciale, scatenando l’incertezza circa la possibilità di siglare un accordo.
In Cina, il giornale statale People’s Daily ha scritto in un editoriale di sabato che Pechino “combatterà fino alla fine” se Trump ed il suo governo dovessero persistere con lo scontro commerciale.
Gli Stati Uniti dovranno annullare tutti i dazi imposti sulla Cina se vorranno negoziare sul commercio, si legge. Dovranno “dare prova di buona fede, tenere conto dei problemi principali da entrambe le parti ed annullare tutti i dazi”, scrive.
Intanto, il cambio AUD/USD sale dello 0,5% a 0,6954. Il capo della banca centrale australiana Philip Lowe stamane ha sollevato dubbi sull’efficacia di un nuovo round di allentamento della politica monetaria nel supportare la crescita globale.
“Ma se tutti allentano, non c’è un canale del tasso di cambio”, ha affermato il governatore della Reserve Bank of Australia. “Scambiamo gli uni con gli altri, non commerciamo con Marte, quindi se tutti allentano l’effetto che abbiamo dal deprezzamento del tasso di cambio tramite il meccanismo di trasmissione viene a mancare”
Lo yen, spesso considerato un rifugio in periodi di turbolenza politica, scende contro il dollaro, nonostante aumentino le tensioni tra Iran e USA.
Il cambio USD/JPY si attesta a 107,43, su dello 0,2%.