Investing.com - Il dollaro scende negli scambi asiatici di questo martedì, mentre lo yen guadagna terreno tra l’aumento delle tensioni in Medio Oriente che spinge la domanda di valuta rifugio.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,1% a 95,428 alle 1:35 ET (05:35 GMT).
L’indice è sotto pressione nella prospettiva di un allentamento monetario da parte della Federal Reserve, che ha indicato di essere pronta a tagliare i tassi di interesse quest’anno per contrastare un rallentamento economico globale esacerbato dalle tensioni commerciali mondiali.
Il presidente della Fed Jerome Powell terrà un discorso questa settimana.
La moneta statunitense è sotto ulteriore pressione contro lo yen, che spesso costituisce un rifugio nei periodi di instabilità politica, con le tensioni in aumento tra Iran e Stati Uniti.
Ieri, Washington ha annunciato nuve sanzioni contro l’Iran dopo aver accusato il paese dell’abbattimento di un drone.
Il Presidente USA Donald Trump aveva ordinato, per poi annullarlo, un attacco militare la scorsa settimana in risposta all’incidente, secondo le notizie.
Le tensioni tra i due paesi sono peggiorate da quando la Casa Bianca ha deciso di tirarsi indietro dall’accorso sul nucleare con l’Iran del 2015 siglato con l’appoggio dell’ONU.
Il cambio USD/JPY si attesta a 106,93, giù dello 0,3%.
Sul fronte dei commerci USA-Cina, il leader cinese Xi Jinping incontrerà Trump al summit del G-20 in Giappone questo weekend. I due leader riprenderanno le trattative commerciali ma non si prevede un accordo immediato.
Sia Cina che Stati Uniti dovranno accettare dei compromessi nei negoziati, ha reso noto ieri il vice Ministro al Commercio cinese Wang Shouwen, aggiungendo che gli USA devono interrompere le “azioni inappropriate” contro le aziende cinesi.
La coppia USD/CNY sale dello 0,1% a 6,8790.
La coppia AUD/USD è pressoché invariata a 0,6959, mentre il cambio NZD/USD sale dello 0,4% a 0,6643.