Investing.com - Il dollaro fatica a trovare una direzione contro il paniere delle altre valute questo venerdì, dopo il report deludente sull’occupazione USA.
Il numero degli occupati a marzo è salito meno del previsto, alimentando i timori degli investitori per lo stato di salute dell’economia.
L’occupazione non agricola (NFP) USA ha visto un aumento di 103.000 unità a marzo, secondo i dati ufficiali di questo venerdì. Il dato è inferiore alle previsioni di un incremento di 193.000 posti di lavoro ed ai 241.000 risultati dal report ADP di mercoledì.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,01% a 90,11 alle 8:42 ET (12:42 GMT), dopo essere sceso al minimo di 90,00 subito dopo la pubblicazione del report sull’occupazione.
Sul dollaro pesano anche i timori per le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Ieri il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha reso noto di aver chiesto al Rappresentante commerciale degli Stati Uniti di considerare altri 100 miliardi di dollari di dazi in risposta alla Cina.
La Cina ha annunciato due serie di dazi questa settimana, in una mossa di occhio per occhio contro i dazi sulla tecnologia, l’acciaio e l’alluminio imposti da Trump.
Il dollaro sale contro lo yen, tradizionale valuta rifugio, con la coppia USD/JPY su dello 0,02% a 107,41. Nei periodi di incertezza, gli investitori tendono a investire sullo yen giapponese, considerato una valuta rifugio quando c’è bassa propensione al rischio.
L’euro è scambiato al minimo di un mese, con la coppia EUR/USD giù dello 0,02% a 1,2238. Il cambio GBP/USD sale dello 0,18% a 1,4026.
Il dollaro australiano è invariato, con la coppia AUD/USD su dello 0,03% a 0,7684, mentre il cambio NZD/USD scende dello 0,26% a 0,7255.
In Canada, il loonie recupera in parte le perdite precedenti, con la coppia USD/CAD giù dello 0,01% a 1,2747.