MILANO (Reuters) - Il principale sindacato dei bancari Fabi esprime il suo timore per le ricadute occupazionali che potrebbero nascere da una integrazione tra Banco Bpm (BIT:BAMI) e UniCredit (BIT:CRDI).
L'Ops lanciata nei giorni scorsi dalla seconda banca italiana rappresenta un’operazione di mercato e spetta agli azionisti di entrambi i soggetti valutarne la convenienza, dice in una nota il segretario generale Lando Maria Sileoni.
"Ogni piano industriale derivante dall’integrazione tra due istituti deve essere gestito con responsabilità e deve prevedere garanzie concrete per la tutela dei posti di lavoro e un impegno chiaro per minimizzare gli impatti negativi", anche al fine di per garantire la sostenibilità a lungo termine delle banche stesse, sottolinea.
Ieri lo stesso AD di Banco Bpm (BIT:PMII) Giuseppe Castagna ha espresso grande preoccupazione per le sinergie di costi stimati da UniCredit, che si tradurrebbero in tagli del personale della banca per oltre 6000 dipendenti.
(Claudia Cristoferi, editing Sabina Suzzi)