Investing.com - Il dollaro sale questo mercoledì, staccandosi dal minimo di tre mesi mentre i mercati moderano le aspettative di tagli aggressivi dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve il mese prossimo, ma le previsioni di un certo allentamento monetario limitano i guadagni della moneta.
Le aspettative di un taglio di mezzo punto percentuale in occasione del vertice di luglio si sono ridotte quando il Presidente della Fed di St. Louis James Bullard ha affermato ieri che una mossa simile “sarebbe esagerata”.
Intanto, il Presidente della Fed Jerome Powell ha precisato che la banca centrale è “isolata dalle pressioni politiche a breve termine”, replicando alle richieste del Presidente USA Donald Trump di un taglio significativo dei tassi.
I commenti hanno ridimensionato le previsioni di un allentamento aggressivo, ma gli investitori si aspettano comunque un taglio di un quarto di punto percentuale il mese prossimo.
L’indice del dollaro contro un paniere di valute sale a 95,75 alle 02:44 ET (06:44 GMT), allontanandosi dal minimo di tre mesi di 95,36 raggiunto ieri.
Il dollaro sale contro lo yen, ma resta vicino ai minimi di cinque mesi, con l’aumento delle tensioni tra Stati Uniti ed Iran che spinge la domanda di valute rifugio.
Tuttavia, gli scambi dovrebbero restare limitati, con i riflettori che si spostano sul vertice tra Trump ed il Presidente cinese Xi Jinping durante il summit del G20 previsto nel weekend, ma ci sono poche aspettative circa una svolta che possa mettere fine allo scontro tra le due principali economie mondiali.
“Il rialzo del dollaro è forte, in particolare contro lo yen”, afferma Junichi Ishikawa, esperto senior di strategie forex di IG Securities.
“Powell è preoccupato di ridurre le aspettative in eccesso, ma il rendimento dei Buoni del Tesoro è chiaramente diretto in basso ed i dati economici USA non sembrano buoni. Un taglio dei tassi a luglio è praticamente certo”.
La moneta statunitense sale dello 0,2% a 107,38 yen dopo essere sceso a 106,79 ieri, il minimo dal tonfo di inizio gennaio.
L’euro è pressoché invariato contro il dollaro a 1,1356, in lieve calo dal massimo di tre mesi di ieri di 1,141.
La sterlina va giù dello 0,2% a 1,2669 in attesa che la Banca d’Inghilterra pubblichi le seguitissime previsioni sull’inflazione trimestrale nel corso della giornata.
La BoE ha reso noto che i tassi dovranno essere alzati in modo graduale ammesso che il Regno Unito eviti un’uscita senza accordo dall’Unione Europea.
Tuttavia, sulla sterlina continuano a pesare i timori che l’euroscettico Boris Johnson diventi il nuovo primo ministro del paese, facendo salire le probabilità di una Brexit senza accordo.
--Articolo realizzato con il contributo di Reuters