Investing.com - Lo yen resta supportato questo martedì, tra le crescenti tensioni nella penisola coreana, mentre gli investitori attendono indicazioni sull’andamento della politica monetaria USA.
Il cambio USD/JPY si attesta a 111,73 alle 03:56 ET (07:56 GMT), dopo essere sceso al minimo di 111,47 nella notte.
La domanda dello yen come valuta rifugio continua ad essere supportata da quando il ministro degli esteri nordcoreano Ri Yong Ho ieri ha affermato che il Presidente Donald Trump ha dichiarato guerra al paese e che Pyongyang si riserva il diritto di colpire i bombardieri USA anche se non sono nel suo spazio aereo.
Lo yen viene spesso scelto nei periodi di tensioni geopolitiche o di turbolenza sui mercati poiché il Giappone ha un grande surplus del conto corrente e i trader suppongono che gli investitori nipponici rimpatrieranno i fondi in tempo di crisi.
L’euro scende ad un nuovo minimo di quattro settimane contro il dollaro, con la coppia EUR/USD giù dello 0,3% a 1,1811, dopo aver chiuso la seduta precedente in calo dello 0,6%.
La moneta unica resta sulla difensiva dopo che la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha vinto le elezioni nel weekend anche se molti elettori hanno scelto l’estrema destra. La Merkel ora dovrà affrontare mesi di trattative con la coalizione per formare un governo stabile.
Sul sentimento sull’euro pesano inoltre le parole di ieri del Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi secondo cui è ancora necessario un “ampio” allentamento da parte della BCE, aggiungendo che la volatilità delle valute costituisce una fonte di incertezza che deve essere seguita con attenzione.
L’euro scende contro uno yen più forte, con la coppia EUR/JPY giù dello 0,21% a 132,09.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,21% a 92,62, spinto dall’euro debole.
Gli investitori attendono il discorso della Presidente della Fed Janet Yellen nel corso della giornata, dopo che la scorsa settimana la banca centrale USA ha indicato di essere ancora intenzionata ad alzare i tassi per la terza volta prima della fine dell’anno.
Intanto, il dollaro neozelandese scende, con la coppia NZD/USD giù dello 0,66% a 0,7225, sulla scia delle perdite di ieri.
Il “kiwi” è andato sotto pressione quando il Partito Nazionale del Primo Ministro Bill English ha vinto le elezioni nel weekend ma non è riuscito ad ottenere una maggioranza schiacciante, comportando così settimane di incertezza prima che sia formato il governo.