--------------------------------------------------------------- INDICE ORE 8,35 VAR% CHIUSURA 2008 MS A-P exJ <.MIAPJ0000PUS> 406,11 -1,26 247,35 HONG KONG <.HSI> 22.185,40 -1,79 14.387,48 SINGAPORE <.FTSTI> 2.698,01 -0,69 1.761,56 TAIWAN <.TWII> 7.657,34 -0,14 4.591,22 SEOUL <.KS11> 1.649,53 -0,46 1.124,47 SHANGHAI COMP <.SSEC> 3.021,459 -2,83 1.820,80 SYDNEY <.AXJO> 4.753,500 -1,59 3.722,30 INDIA <.BSESN> 16.425,56 -1,88 9.647,31 ----------------------------------------------------------------
MILANO, 27 ottobre (Reuters) - Le borse dell'Asia-Pacifico
hanno seguito le orme di Wall Street oggi, trascinate al ribasso
dai titoli sensibili alle oscillazioni dei prezzi delle materie
prime dopo che le quotazioni del greggio
L'intensificarsi dei timori per le prospettive di ripresa dell'economia mondiale hanno infatti offerto sostegno al dollaro, incoraggiando le prese di beneficio sugli asset più rischiosi, comprese le valute a maggiore rendimento. Le ricoperture sul biglietto verde si sono poi attenuate e il dollaro ha ripreso la via del ribasso.
Intorno alle 8,35 ora italiana, l'indice regionale MSCI che esclude il Giappone <.MIAPJ0000PUS> accusa un ribasso superiore al punto percentuale. Tokyo ha terminato in calo dell'1,5% e il derivato sul benchmark decennale nippponico è sceso ai minimi di due mesi.
SHANGHAI <.SSEC> si segnala come la piazza peggiore, terminando la prima parte della seduta in calo di quasi il 3%, la maggiore perdita percentuale giornaliera delle ultime cinque settimane. Il listino cinese soffre l'esposizione alle materie prime, come quello di SYDNEY <.AXJO> (-1,6%). Pesante anche HONG KONG <.HSI> nonostante l'allungo di China Life Insurance <2628.HK>: il maggiore assicuratore vita del mondo per capitalizzazione di mercato festeggia il raddoppio degli utili nel terzo trimestre.
Appena cedente TAIWAN <.TWII> dove Asustek <2357.TW> offre
supporto al listino dopo risultati migliori delle previsioni;
anche SEUL <.KS11> contiene il ribasso grazie a produttori di
auto come Hyundai Motor <005380.KS>. Le perdite sono più modeste
anche a SINGAPORE <.STI> nonostante le vendite sul colosso
asiatico dell'immobiliare CapitaLand