Investing.com - Il dollaro è vicino al minimo di 15 mesi questo venerdì, dopo i dati poco incoraggianti rilasciati nella seduta precedente che continuano a pesare, mentre gli investitori attendono il rilascio dei dati sull’occupazione non agricola statunitense nel corso della giornata.
Il cambio EUR/USD è in salita dello 0,12% a 1,1884, vicino al massimo di 32 mesi di 1,1911.
Il biglietto verde resta sotto pressione dopo che l’Institute for Supply Management ha dichiarato che l’indice PMI del settore non manifatturiero è sceso a 53,9 da 57,4 a giugno. Gli economisti avevano previsto una lettura di 57,0.
Un secondo report ha mostrato che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono scese di 5.000 unità a 240.000 la scorsa settimana. Gli analisti avevano previsto un calo di 3.000 unità a 242.000 la scorsa settimana.
Gli investitori attendono i dati sull’occupazione non agricola di luglio, attesi per venerdì, per capire se l’economia è abbastanza forte da sostenere ulteriori aumenti dei tassi e una riduzione degli acquisti di bond.
Sul dollaro pesano l’incertezza politica a Washington e i dati piuttosto deludenti rilasciati di recente che hanno alimentato i dubbi sulla possibilità che la Federal Reserve riesca nuovamente ad alzare i tassi di interesse prima della fine dell’anno.
Il cambio GBP/USD è stabile a 1,3140, dopo le forti perdite segnate ieri, dopo la decisione della BoE di lasciare invariati i tassi ai minimi storici e di rivedere al ribasso le previsioni di crescita.
Il dollaro è in salita contro lo yen, con il cambio USD/JPY in calo dello 0,08% a 110,12.
Intanto, il cambio AUD/USD è salito dello 0,28% a 0,7970 dopo che l’Australian Bureau of Statistics ha dichiarato che le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,3% a giugno, contro le aspettative di un aumento dello 0,2%.
Tuttavia si prevedono guadagni limitati per l’Aussie, in quanto la Reserve Bank of Australia ha rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita per il 2017 al 2,5% dal 3,0% for 2017, dichiarando che il recente apprezzamento della valuta ha avuto un “effetto modesto” sulle previsioni.
Le dichiarazioni sono giunte dopo che il Governatore della RBA Philip Lowe ha dichiarato martedì che l’aumento del dollaro australiano rappresenta una minaccia per la crescita, l’inflazione e l’occupazione.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 92,67, non lontano dal minimo di 15 mesi di 92,39 toccato ieri.