Investing.com - Il dollaro è vicino al minimo di 15 mesi questo venerdì, in attesa dei dati sull’occupazione non agricola statunitense che saranno rilasciati nel corso della giornata, in un clima di tensione per gli sviluppi politici di Washington.
Il dollaro resta sotto pressione dopo che il procuratore speciale Robert Mueller ha selezionato un Grand Jury a Washington, nell’ambito delle indagini sulle interferenze della Russia nelle elezioni USA.
Secondo Reuters, la formazione del Grand Jury sarebbe legato all’incontro tenutosi a giugno 2016 tra Donald Trump Jr, Jared Kushner ed un funzionario russo.
Sul dollaro pesano l’incertezza politica a Washington e i dati piuttosto deludenti rilasciati di recente che hanno alimentato i dubbi sulla possibilità che la Federal Reserve riesca nuovamente ad alzare i tassi di interesse prima della fine dell’anno.
Ieri, l’Institute for Supply Management ha dichiarato che l’indice PMI del settore non manifatturiero è sceso a 53,9 da 57,4 a giugno. Gli economisti avevano previsto una lettura di 57,0.
Gli investitori attendono i dati sull’occupazione non agricola di luglio, attesi per venerdì, per capire se l’economia è abbastanza forte da sostenere ulteriori aumenti dei tassi e una riduzione degli acquisti di bond.
Il cambio EUR/USD è in salita dello 0,12% a 1,1884, vicino al massimo di 32 mesi di 1,1911.
Il cambio GBP/USD è stabile a 1,3146, dopo le forti perdite segnate ieri in seguito alla decisione della BoE di lasciare invariati i tassi ai minimi storici e di rivedere al ribasso le previsioni di crescita.
Il cambio USD/JPY è stabile a 110,08, mentre il cambio USD/CHF scende dello 0,12% a 0,9674.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con il cambio AUD/USD in salita dello 0,26% a 0,7970 ed il cambio NZD/USD su dello 0,16% a 0,7446.
L’Australian Bureau of Statistics ha dichiarato che le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,3% a giugno, contro le aspettative di un aumento dello 0,2%.
Tuttavia si prevedono guadagni limitati per l’Aussie, in quanto la Reserve Bank of Australia ha rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita per il 2017 al 2,5% dal 3,0%, dichiarando che il recente apprezzamento della valuta ha avuto un “effetto modesto” sulle previsioni.
Le dichiarazioni sono giunte dopo che il Governatore della RBA Philip Lowe ha dichiarato martedì che l’aumento del dollaro australiano rappresenta una minaccia per la crescita, l’inflazione e l’occupazione.
Il cambio USD/CAD è pressoché invariato a 1,2571.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,09% a 92,62, non lontano dal minimo di 15 mesi di 92,39 toccato ieri.