Investing.com - Il dollaro continua ad oscillare vicino al minimo di 32 mesi contro i rivali questo venerdì, i timori per il possibile impatto dell’uragano Irma sulla costa della Florida e le tensioni con la Corea del Nord continuano a pesare sul biglietto verde.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,35% a 1,2064, il massimo dal gennaio 2015.
La moneta unica resta supportata da quando la Banca Centrale Europea ieri ha lasciato i tassi di interesse invariati come previsto, annunciando che le informazioni sulla riduzione del programma di acquisti di stimolo della banca centrale saranno rese note ad ottobre.
Intanto, il sentimento sul biglietto verde resta vulnerabile, mentre i mercati tengono d’occhio l’uragano Irma. La tempesta di categoria 5 dovrebbe colpire la Florida nel fine settimana.
I trader sembrano aver fatto passare in secondo piano i commenti di ieri del Presidente della Federal Reserve di New York William Dudley che ha chiesto alla banca centrale di continuare ad alzare gradualmente i tassi di interesse poiché l’inflazione dovrebbe risalire.
Lo yen e il franco svizzero, tradizionali valute rifugio, sono in salita, con la coppia USD/JPY giù dello 0,94% ad un nuovo minimo di 10 mesi di 107,42, e il cambio USD/CHF in calo dello 0,64% a 0,9445.
Gli investitori restano cauti inoltre tra le speculazioni che la Corea del Nord possa lanciare un missile balistico intercontinentale domani, in occasione dell’anniversario della fondazione della nazione.
Ieri il Presidente USA Donald Trump ha dichiarato che preferirebbe non usare le forze armate contro Pyongyang per contrastare la minaccia nucleare e missilistica ma che se dovesse farlo, sarebbe un “giorno molto triste” per il governo nordcoreano.
In Giappone, i dati di questa mattina hanno mostrato che il prodotto interno lordo è salito dello 0,6% nel secondo trimestre, in calo dalla stima iniziale dell’1,0%, deludendo le attese di un aumento dello 0,7%.
Il cambio GBP/USD sale dello 0,78% al massimo di cinque settimane di 1,3213, dopo i dati che hanno mostrato che la produzione manifatturiera britannica è salita più del previsto a luglio, mentre la produzione industriale è aumentata in linea con le aspettative.
In un secondo report si legge che il deficit commerciale britannico si è ridotto a 11,58 miliardi di sterline a luglio dal dato rivisto di 11,53 miliardi di sterline del mese prima.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,71% a 0,8105 ed il cambio NZD/USD che schizza dell’1,04% a 0,7310.
Dai dati di questa mattina è emerso che le esportazioni cinesi sono aumentate al tasso annuo del 5,5% il mese scorso mentre le importazioni sono schizzate del 13,3%.
La Cina è il principale partner delle esportazioni per l’Australia ed il secondo per la Nuova Zelanda.
Intanto, la coppia USD/CAD scende dello 0,31% al minimo di 28 mesi di 1,2083.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,47% a 91,06 alle 08:25 ET (12:25 GMT), il minimo dal gennaio 2015.