Investing.com - Il dollaro resta stabile contro le altre principali valute questo mercoledì, dopo la pubblicazione dei dati USA misti mentre i riflettori dei mercati continuano ad essere puntati sulle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Corea del Nord.
Nel report preliminare del Bureau of Labor Statistics USA si legge che la produttività non agricola è salita dello 0,9% nel secondo trimestre, superando le attese di un aumento dello 0,7%.
Dal report è emerso inoltre che il costo unitario del lavoro è aumentato dello 0,6% nel trimestre terminato a giugno, contro le aspettative di un incremento dell’1,2%.
Il cambio USD/JPY scende dello 0,55% al minimo di due mesi di 109,72 dopo che il Presidente Donald Trump ha avvertito la Corea del Nord che "andrà incontro a fuoco e furia” se continuerà con le sue minacce.
Pyongyang ha reso noto che sta “esaminando con attenzione” un piano per attaccare Guam, dove si trova una base militare statunitense.
Intanto, la coppia USD/CHF segna un crollo dell’1,16% a 0,9630 ed il cambio EUR/CHF crolla dell’1,27% a 1,1303.
Il crollo dello swissie contro l’euro rappresenta il movimento giornaliero più brusco da quando la Banca Nazionale Svizzera ha sconvolto i mercati con l’annuncio della rimozione del gancio monetario con l’euro nel gennaio del 2015.
Il dollaro resta in salita contro l’euro, con la coppia EUR/USD giù dello 0,12% a 1,1739, mentre il cambio GBP/USD è stabile a 1,2991.
Il dollaro australiano è debole, con la coppia AUD/USD in calo dello 0,38% a 0,7882, mentre il cambio NZD/USD è pressoché invariato a 0,7328.
Stamane, l’Assistente Governatore della Reserve Bank of Australia Christopher Kent ha affermato che il recente apprezzamento dell’aussie riflette principalmente il calo del dollaro statunitense come conseguenza della riduzione del cosiddetto “Trump Trade”.
La scorsa settimana, il Governatore della RBA Philip Lowe ha avvertito che l’aumento del dollaro australiano è diventato una minaccia per la crescita, l’inflazione e l’occupazione.
Pochi giorni dopo, la banca centrale ha tagliato le previsioni sulla crescita australiana al 2,5% dal 3,0% per il 2017.
Intanto, il cambio USD/CAD sale dello 0,30% a 1,2703, non lontano dal massimo di tre settimane di lunedì di 1,2714, dopo che Statistics Canada ha dichiarato che le concessioni edilizie sono aumentate del 2,5% a giugno, rispetto al calo del 2,0% previsto.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 93,44, restando vicino al massimo di una settimana di venerdì di 93,64.