Investing.com - Il dollaro mantiene i guadagni contro le altre principali valute questo lunedì, i mercati continuano ad assimilare i dati sull’inflazione USA di venerdì, mentre le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Corea del Nord sembrano essersi ridimensionate.
Gli scambi resteranno ridotti e non sono previsti report economici statunitensi di rilievo nel corso della giornata.
Il biglietto verde si è indebolito venerdì quando il Dipartimento per il Commercio USA ha reso noto che i prezzi al consumo sono saliti meno del previsto il mese scorso. In un secondo report, rilasciato il giorno prima, si legge che sia l’indice dei prezzi alla produzione che la lettura core sono inaspettatamente scesi a luglio.
I dati deboli pesano sulla possibilità che la Federal Reserve tenga fede alla promessa di alzare i tassi per la terza volta quest’anno.
Il cambio USD/JPY sale dello 0,38% a 109,61, staccandosi dal minimo di due mesi di venerdì di 108,73, mentre la coppia USD/CHF sale dello 0,66% a 0,9680.
La domanda dello yen e dello swissie, tradizionali valute rifugio, si è ridotta da quando il Segretario USA alla Difesa Jim Mattis e il Segretario di Stato Rex Tillerson hanno reso noto che il governo statunitense continuerà a cercare una soluzione diplomatica con Pyongyang.
In un commento pubblicato ieri sul Wall Street Journal si legge che “gli Stati Uniti non sono interessati ad un cambio di governo o ad una riunificazione accelerata della Corea”.
Sabato il Presidente cinese Xi Jinping ha chiesto una risoluzione pacifica del problema del nucleare della Corea del Nord ed ha invitato le parti ad evitare parole o azioni che potrebbero far aumentare le tensioni.
In Giappone, i dati di questa mattina rivelano che l’economia del paese è cresciuta dell’1,0% nel secondo trimestre, o del 4,0% su base annua, più del 2,5% previsto.
Intanto, la coppia EUR/USD scende dello 0,25% a 1,1794, mentre il cambio GBP/USD va giù dello 0,28% a 1,2972.
La moneta unica è andata sotto pressione in seguito ai dati da cui è emerso che la produzione industriale nella zona euro è scesa dello 0,6% a giugno, più dello 0,5% previsto.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in calo, con la coppia AUD/USD giù dello 0,38% a 0,7872 ed il cambio NZD/USD che scende dello 0,33% a 0,7295.
Stamane, Statistics New Zealand ha reso noto che le vendite al dettaglio sono aumentate del 2,0% nel secondo trimestre, superando le attese di un aumento dello 0,7%.
Da un report pubblicato in Cina è emerso che la produzione industriale del paese è salita del 6,4% a luglio, meno del 7,2% previsto.
Anche gli investimenti fixed asset e le vendite al dettaglio sono aumentati meno del previsto il mese scorso.
I dati deludenti hanno riacceso i timori per un rallentamento della seconda economia mondiale. La Cina è il principale partner delle esportazioni per l’Australia ed il secondo per la Nuova Zelanda.
Intanto, la coppia USD/CAD sale dello 0,12% a 1,2694.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,24% a 93,21, staccandosi dal minimo di una settimana di venerdì di 92,83.